Ospite del polo liceale Majorana-Laterza alcuni giorni fa l'ingegnere nucleare putignanese è stato intervistato da Palmina Nardelli

ing luigi serio2Putignano Ba - Curiosità, studio e passione lo hanno portato fino al Cern di Ginevra. Luigi Serio è nato a Putignano nel 1966. Dopo la maturità al liceo classico “Ermenegildo Laterza” nella sua cittadina, si è trasferito a Milano per laurearsi in ingegneria nucleare al Politecnico, nel 1991. Dal 1994 fa parte del Cern, Il più grande laboratorio di fisica nel mondo.

E’qui, che è approdato l’ing. Luigi Serio, dopo aver conseguito un dottorato di ricerca all’Università di Cranfield, in Inghilterra, che ne ha fatto un esperto qualificato della radioprotezione e project management professional, insieme ad una ulteriore esperienza professionale, nella fusione nucleare, acquisita al JET Joint Undertaking, sempre nella terra di Albione.

L'ing.Serio ha contribuito al programma di ricerca, progettazione, sviluppo e costruzione del grande acceleratore circolare, lungo 27 km. conosciuto come“Large Hadron Collider” (LHC). Attualmente è Presidente del Comitato infrastrutture tecniche del Cern e capo progetto di numerose iniziative internazionali.

Questo è dunque l’ingegnere di fisica nucleare, diventato orgoglio e vanto della comunità putignanese, incontrato a Putignano durante un pubblico incontro, imperniato sul tema: “L’esplorazione dell’infinitamente piccolo e l’impatto sul processo tecnologico”. un Incontro organizzato per gli studenti del polo liceale “Majorana- Laterza”.


D – Qual è, ing. Serio, il vero motore che l’ha spinta a diventare ricercatore nel campo della fisica? -
R - “Innanzitutto la curiosità e poi l’esplorazione mi hanno portato alla ricerca, che non è semplice da fare in Italia dove i fondi investiti sono sempre troppo pochi. Bisogna emigrare per trovare soprattutto il giusto supporto per potersi applicare. Pur avendo, in tal senso molte eccellenze italiane note nella ricerca, bisognerebbe motivare di più i giovani a investire il loro futuro in questo campo.”

D – Quanto questa situazione pesa sulla «fuga dei cervelli»?
R – “Molto, perché se un ricercatore curioso di esplorare non ha la possibilità di fare ricerca nel suo Paese, lo farà altrove. I progetti del CERN, sono di enormi dimensioni e non potrebbero essere realizzati da una sola nazione. L’Italia, lo ricordiamo, è uno dei pilastri di questo enorme centro di ricerca che coinvolge oltre 15mila dipendenti fra dipendenti del laboratorio e utenti, fisici provenienti da tutto il mondo e di questi, gli italiani sono il contingente più alto. Inoltre, è il terzo Paese contributore, con 97 milioni su un budget globale di 920 milioni di euro, ed è stato uno dei primi 6, che ha contribuito alla nascita dell’acceleratore a Ginevra. Ecco perchè non mi considero un <cervello in fuga>. Perché lavoro in un gradissimo laboratorio di fisica che la nostra nazione ha contribuito a fondare.

D – Pensa che gli studenti, alle soglie della maturità scolastica, siano in grado di scegliere il loro futuro universitario? –
R – Si trovano davanti a una scelta difficile, anche se la preparazione accademica-scolastica italiana, è tra le migliori, tanto che al Cern la maggior parte degli studenti arriva dall’Italia, non perché si ha una preferenza nei loro confronti, semplicemente si riscontra in loro una preparazione molto buona. Comunque ho trovato validissima l’iniziativa del polo liceale di Putignano finalizzata ad una scelta consapevole del futuro universitario dei suoi studenti. Un colloquio di questo tipo, mi è servito molto quando ero ai primi anni di Università, al Politecnico di Milano. Mi ha permesso di scoprire una straordinaria realtà, in un centro di ricerca inglese che mi ha incuriosito, e da lì è partito tutto.”

D – Cosa le manca di Putignano nell’uggiosa Ginevra? –
R – “I miei genitori naturalmente, perché la mia famiglia è qui con me: mia moglie, anche lei di Putignano, mi ha subito seguito a Ginevra dove sono nate le nostre due figlie, che oggi hanno 25 e 22 anni; la prima è laureata in fisica, ha scelto la mia strada, l’altra invece ha preferito orientarsi verso le neuroscienze.”

D – Quali, i ricordi più belli legati alla sua adolescenza vissuta a Putignano?
R – “Gli amici e poi la piccola comunità che permette di avere rapporti di amicizia e personali molto più stretti di quelli può offrire una grande città.”

D – Ginevra, invece, cosa le offre? –
R – “Opportunità di lavoro, innanzitutto, come il Cern, un’eccellenza per lavorare. La sua internazionalità. I rapporti con persone e culture diverse che arricchiscono giorno dopo giorno il proprio bagaglio culturale. Questo è molto importante aldilà della ricerca del lavoro.”

D – Cosa c’è nel suo futuro?
R – “Di sicuro ci sono ancora progetti professionali, come completare l’innalzamento dell’energia dell’Acceleratore, in cui sono direttamente coinvolto, per portarlo a potenze molto più elevate, fare nuove scoperte, e poi impegnarmi in un progetto di ricerca con un nuovo acceleratore, molto più grande, con nuovi impatti tecnologici.”

 
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