Già Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali nel governo Monti, la prof.ssa Fornero è stata ospite del Polo Liceale Majorana – Laterza (Di Palmina Nardelli)

Polo Liceale Elsa ForneroPutignano Ba - Non solo divertimento, allegria, sberleffo irriguardoso. Il carnevale di Putignano riserva anche vere e proprie sorprese culturali, grazie alla collaborazione, avvita da tre anni, dalla Fondazione di Carnevale con il festival “Il Libro Possibile” di Polignano a Mare.



Accade perciò che Rosella Santoro, direttrice artistica della manifestazione libraria, inviti per “Il Carnevale Possibile”, Elsa Fornero, già Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali nel governo Monti, contestatissima promulgatrice della Riforma del sistema pensionistico e del Lavoro, da lei varata nel 2011.

Ma che ci azzecca la Fornero con il carnevale? Lo ha spiegato la prof.ssa Santoro, nell’introdurre la conversazione con l’ex ministra, svoltasi nell’auditorio del polo liceale di Putignano Majorana-Laterza, che ha ospitato l’incontro.

«È stata una scelta inevitabile tenendo conto del tema 'Satira e Libertà' di questa edizione - Spiega la Santoro. - Un tema di forte impegno civile dove si dà spazio alla libertà di pensiero e di opinione che ci consente di esprimerci in ogni contesto. Per questi motivi, abbiamo invitato la Fornero a presentare il suo libro Chi ha paura delle Riforme – Illusioni, luoghi comuni e verità sulle Pensioni.

Personaggio controverso, gentile, sorridente ma con una forte personalità, ha subito ammesso che le sue riforme rappresentano temi controversi, che a distanza di tre anni, dopo aver superato e metabolizzato 'l’accanimento davvero inaccettabile di critiche', di cui è stata ferocemente oggetto, cerca ora di spiegarli in questo suo libro, la cui presentazione diventa per lei un’occasione di dialogo civile.

Dialogo, evidenzia con fermezza, ... Che non mi è stato possibile avviare da ministro perché considerata un tecnico a servizio della politica che non aveva dietro di sé un apparato di sostegno, come un partito o un sindacato. Il consenso dei politici, alla Riforma che mi avevano imposto di preparare e varare in soli 15 giorni, fu immediato, salvo essere delegittimata in seguito proprio perché era stata fatta da <un tecnico>.

Presentando ora il suo libro, la brava accademica ed economista sta scoprendo, instaurando un colloquio diretto e non filtrato, da lei sempre auspicato, l’Italia dell’associazionismo, che sa ascoltarla, che comprendere la complessità delle cose e la necessità di capirle, proprio attraverso il dialogo che è alla base della vita democratica, premettendo, all’inizio del suo intervento: “le Riforme sono un modo per riequilibrare una situazione squilibrata”.

Ne è seguita una spiegazione pacata e comprensibile del suo libro fatta ad una platea attenta, che ha saputo ascoltare sino in fondo le motivazioni esplicitate da Elsa Fornero, professore ordinario di Economia politica all’Università, di Torino, con diversi incarichi istituzionali a livello nazionale e internazionale, prestata alla politica e quasi demonizzata per le sue Riforme.

L'INTERVISTA
Esulando in prima battuta dai contenuti del suo libro, abbiamo fatto alla Fornero alcune domande:

D. Putignano vive in questi giorni il suo grande carnevale, lei invece, come partecipa a questo evento?

R. Indirettamente, se sono a Torino, attraverso i miei nipoti che amo tanto, quando mi si presentano mascherati; sono momenti di vera allegria ed è bello partecipare alla loro allegria. Da noi però non ci sono i carri allegorici che ho visto da voi che sono la testimonianza importante di un’arte, quella della cartapesta, molto seguita. 

D. Ma da bambina con quale costume preferiva mascherarsi?

R. Io sono nata e cresciuta in campagna dove non avevamo una maschera di riferimento; semplicemente ci travestivamo con quello che era più a portata di mano: gonnellone, fazzolettoni coloratissimi. Mi piaceva indossarli, e nei miei ricordi, indossando la lunga gonna della nonna mi sentivo proprio una piccola zingara.

D. A sua figlia cosa ha fatto indossare?

R. Lei preferiva vestirsi da maschiaccio, ma sono riuscita a farle indossare anche un vestito da fatina!

D. Nella sua vita, il divertimento che senso ha? 

R. Bella domanda, il divertimento per me coincide con il mio tempo libero, che è poco ma che amo utilizzare per leggere, camminare possibilmente per la campagna o in montagna o discorrere con i miei amici. È questa la mia nozione di divertimento… ma amo anche il cinema.

D. Qual è l’ultimo film che ha visto?

R. The Wife, vivere nell’ombra” con Glen Glose, bravissima nel ruolo di moglie, sempre un passo indietro al marito premio Nobel, e per questo sua interpretazione candidata all’Oscar.”

D Le piace la cucina pugliese?

R. Mi piacciono le vostre orecchiette e dato che amo mangiare la pasta con le verdure, posso soddisfare pienamente i miei gusti, penso naturalmente alle famose «orecchiette con le cime di rape».

D. Salto di palo in frasca e le chiedo: - Le piace il Reddito di cittadinanza?

R. L’idea, molto! Nella prima intervista fatta a livello europeo su questo tema, quando ho ricoperto un incarico istituzionale, avevo già dichiarato che dovevamo avviarci in quella direzione, ma eravamo in una situazione in cui non avevamo le risorse necessarie; è la realizzazione fatta da questo Governo che mi sembra molto, molto problematica. Vede, l’ampliamento dei benefici pensionistici implica un regalo, e i regali fatti con i soldi pubblici o corrispondono a solidarietà e sono pienamente legittimi, oppure creano privilegi e allora sono socialmente inaccettabili! Temo che ci siano molti aspetti che dovranno essere rivisti di questo decreto.

D. Le piace la Quota 100?

R. Intanto non è la distruzione della Riforma Fornero, come è sempre stato detto. È una sperimentazione per 3 anni di un anticipo di età di pensionamento che va in contraddizione con l’obbligo che abbiamo di alleggerire i conti che stiamo lasciando alle generazioni future. Questa mossa del Governo giallo-verde mi sembra che squilibra che squilibra i ancora i rapporti in direzione delle categorie anziane piuttosto che in direzione dei giovani, peraltro più penalizzate in questo momento.

D. Potendo tornare indietro, rifarebbe le riforme legate al suo nome?

R. Non si torna mai indietro, anche se ho imparato molto cose svolgendo la funzione di ministro, ruolo non assumerò più. Quello che voglio dire è che, in quel momento, quella riforma era necessaria. Mi fu imposto di farla in 15 giorni! Vedo, invece, che i giovani baldanzosi di questo governo ci mettono molto più tempo a decidere o a realizzare quanto dicono.

D. Perché leggere il suo libro?

R. Perché cerca di raccontare cos’è una riforma vista come una medicina amara di cui non conosciamo i potenziali benefici, ma come un necessario adattamento della società e dell’economia a cambiamenti che comunque succedono… perché è un libro scritto in maniera pacata, e non per i colleghi economisti, dove ho usato un linguaggio abbastanza comprensibile, almeno dal mio punto di vista.