L'increscioso episodio risale a qualche giorno fa ma a darne notizia è lo stesso referente del progetto, l’insegnante Giuseppe Polignano, dal sito ella scuola
IC De Gasperi Da Putignano Orto ScolasticoPutignano Ba – Ignoti hanno trafugato i tubi dell’impianto di irrigazione dall’orto didattico dei bambini della Scuola Primaria “Di Mizio (I.C. De Gasperi – Da Putignano). Stando ad una sommaria ricostruzione dei fatti, ignoti si sono introdotti del giardino della scuola e avrebbero asportato l’intero sistema di tubi che consentiva irrigare le coltivazioni sperimentate dagli alunni.

Un progetto di orticultura condiviso, dal nome “Coltivare la terra per coltivare pensieri”, al quale in verità partecipano anche insegnanti, genitori e nonni della scuola primaria, e i ragazzi della scuola secondaria.

I ragazzi e i bambini si cimentano, nella organizzazione, nella piantumazione, nella cura di orti scolastici e in laboratori teorico-pratici, imparando “sul campo” questioni agronomiche, botaniche, metereologiche e tanto altro.

«Sembrerebbe una fake news – Scrive il maestro Polignano sul sito della scuola - E invece è proprio vero! Nei giorni scorsi qualcuno ha trafugato i tubi dell’impianto di irrigazione dall’orto didattico dei bambini della Scuola Primaria “Di Mizio”. A tanto siamo arrivati! Che brutto! Ma come si può arrivare a compiere azioni come questa? A essere talmente abbrutiti dal proprio egoismo predatorio da non riuscire a frenare la propria ottusa avidità neanche dinanzi a un bene dei bambini?

Quando i bambini hanno saputo dell’accaduto – Prosegue Polignano - hanno alternato espressioni di sorpresa, di sconforto, di impotenza, e soprattutto di indignazione. Alcuni sono venuti fuori con delle improbabili minacce: “Restituiteci subito i tubi, altrimenti guai a voi!”, e qualcun altro a rinforzo, “Se non ce li restituite ve la vedrete con me!”. Ma dopo, una bambina ha argomentato: “Forse chi li ha presi ne aveva bisogno…”, e un altro, “Sì, ma allora potevano chiedercelo”… Tu che ti sei appropriato di un bene dei bambini – conclude il maestro - La prossima volta chiedi, chissà che non ti venga dato. Ma per questo ci vuole più coraggio…».

 
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