Guarda in video, le sintesi dell'intervento introduttivo del Direttore Generale ASL BA, Dott. A.D.Colasanto

Putignano (Ba) – Chi si aspettava di avere rassicurazioni in merito alle sorti dell’Ospedale di Putignano Ospedale incontro Colasantoè rimasto irrimediabilmente deluso. Il Direttore Generale della ASL Ba Colasanto, invitato a Putignano lo scorso venerdì 28 dicembre, per un incontro con gli amministratori comunali e i medici del territorio di competenza del nostro nosocomio, ha fatto spallucce a fronte della domanda: <<l’Ospedale di Putignano è a rischio chiusura? Risposta: Mah, non mi risulta, non dipende certo da me ….>>.

Vieppiù che gran parte dell’intervento del Direttore era incentrato sul tema sanità e a sostenere la validità del piano che prevede la costituzione di una "rete" di ospedali "eccellenti" distribuiti sul territorio.  << Parliamo di tutela della salute piuttosto che dell’ospedale di Putignano - ha esordito Colasanto - Anche perché i dati in nostro possesso indicano che i putignanesi emigrano verso altri ospedali>>.

Colasanto ha confermato che l’orientamento è quello di creare una rete di ospedali deputati alla gestione di prestazioni complesse e di tipo specialistico. Lasciando sul territorio solo alcuni nosocomi e una medicina dipartimentale. Colasanto ha altresì concluso l’intervento, affermando che Putignano non ha subito alcun depotenziamento. Ma sul punto è stato ripetutamente contestato, tanto

Tra i numerosi interventi che si sono avvicendati da parte degli amministratori comunali del territorio, Turi, Alberobello, Noci, Locorotondo, Gioia del Colle e Castellana Grotte, il più penetrante è stato quello del sindaco di Sammichele di Bari, Dott. Filippo Boscia, già cardiologo della ASL BA. Boscia ha evidenziato che, se di rete si vuole parlare, quella individuata non copre affatto il triangolo del Sud-Est Bari, Brindisi  e Taranto. Nel sud-overs, cioè il triangolo Bari, Matera e Taranto, ci sono ben 5 strutture importanti (Carbonara, Acquaviva, Altamura, Matera e Taranto).  Boscia ha osservato che metà delle persone che muoiono in Italia, muoiono per problemi di cuore.  Nel nostro invece territorio sono sono presenti unità coronariche dotate di emodinamica per emergenze cario logiche.  Un infartuato di Locorotondo o Alberobello, deve arrivare fino a Bari per essere opportunamente soccorso, ma occorre almeno un ora per il trasporto in ospedale (A Bari sono concentrate 8 unità coronariche con emodinamica). (Guarda il video)

Oltre agli amministratori comunali dei comuni interessati, erano presenti anche operatori sanitarie medici. Ubaldo Genco, consigliere comunale di Putignano, nonché dipendente del pronto soccorso di Putignano, ha spiegato che, attualmente, sono aumentate le competenze e gli accessi al reparto di emergenza, ma gli infermieri sono diminuiti da 14 a 12. Il reparto è divenuto peraltro, da struttura complessa a struttura semplice dipartimentale, per via della mancanza di un primario.

Ospedale incontro ColasantoIn sintesi, il pronto soccorso si trova a dover sopperire a una quantità di adempimenti e di accessi di gran lunga superiori a quelli del passato perché accoglie le emergenze di un territorio abbastanza vasto, deve eseguire più attività tra triage, gestione del soccorso e osservazione breve; sopperisce al depotenziamento del centro trasfusionale, il tutto senza primario e con personale insufficiente. 

Di fatto, dopo l’intervento iniziale di Colasanto i toni dei presenti si sono abbastanza infuocati anche per la mancanza di sostanziali risposte alle eccezioni sollevate in merito a termini, modalità e incongruenze di questi interventi operati dall’assessorato regionale alla sanità e dalla ASL BA. Per esempio qualcuno ha eccepito che le liste di attesa per la diagnostica si allungano, amplificando i disagi di dover raggiungere strutture sanitarie piuttosto distanti. Fenomeno che favorisce e induce i cittadini a preferire, obtorto collo, esami e prestazioni a pagamento presso strutture private.

 
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