Il Tar aveva in principio accolto parzialmente il ricorso del maestro cartapestaio. Il Consiglio di Stato ha invece ribaltato la sentenza condannandolo anche alle spese

G.Loperfido F. GiottaPutignano Ba - La vicenda risale all’estate di quattro anni fa, nel 2018, quando al bando di concorso riservato ai realizzatori dei carri allegorici per la partecipazione all’edizione del del Carnevale di Putignano 2019, pervennero 10 domande per soli sette posti disponibili.

Fu in quell’occasione che furono escluse due delle associazioni “storiche” del Carnevale di Putignano – Arcas di Giotta Cartapestando di Nardelli.

A dicembre dello stesso 2018, la prima sezione del Tar-Puglia accolse solo parzialmente il ricorso presentato dal maestro cartapestaio Franco Giotta e della sua associazione. Il Tribunale amministrativo chiese infatti alla Fondazione del Carnevale di Putignano, all’epoca guidata dal presidente Giampaolo Loperfido, di comporre una nuova commissione e di riesaminare i progetti artistici dei maestri cartapestai (bozzetti), che avevano partecipato al bando di gara per l’edizione n.625/2019 del Carnevale di Putignano che, peraltro non venne sospesa.

Circostanza che non sortì di fatto il reintegro dei “carristi” esclusi, i quali furono costretti a liberare i capannoni ove ralizzavano le loro opere in cartapesta, per far posto ai nuovi arrivati.

Su pervicace iniziativa dello stesso Giotta la parola passò dunque al Consiglio di Stato il quale, riesaminata l’intera vicenda, alla fine, seppure a distanza di 4 anni, come riferisce lo stesso ex presidente Giampaolo Loperfido alla nostra redazione, ha dato sostanzialmente ragione alla fondazione del Carnevale dell’epoca, respingendo il ricorso del maestro cartapestaio, nonché condannandolo alle spese processuali.

Decisione che mette la parola fine ad un controversia che era stata anche al centro di aspre polemiche tra cittadini e operatori del carnevale. Anche se, a distanza di qualche anno, in molti sembrano già averla quasi dimenticata.

 
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