Ridotte, controllate e a tempo le postazioni per il conferimento per contrastare l’abbandono selvaggio. Ma il risultato per il cittadino è sempre lo stesso: disagi, disagi e ancora disagi!
Putignano Ba – Come annunciato, da oggi, lunedì 15 maggio, è stata avviata dal Comune di Putignano "la sperimentazione" che prevede il ricorso a postazioni mobili attive in determinate aree e giorni, in sostituzione degli attuali contenitori per conferire i rifiuti.
Cosa cambia a partire dal 15 maggio
-
Per chi conferisce rifiuti in s.c. Pozzo dei Cani, s.c. Spine Rossine e s.c. Quattrocchi sarà attivo il presidio dedicato in s.c. Chiancarosa (nei pressi dell’azienda Todisco) il martedì e il venerdì dalle ore 7:00 alle ore 11:00.
-
Per chi conferisce rifiuti in s.c. Pozzo Serralto, s.c. Lombardi, sc. Pozzo Martino incrocio s.c. Elce sarà attivo il presidio dedicato in viale Cristoforo Colombo (nei pressi dell’autolavaggio) il martedì e il venerdì dalle ore 7:00 alle ore 11:00.
Per contrastare il fenomeno dell’abbandono selvaggio dei rifiuti, in pratica, la locale amministrazione ha deciso di rispondere ancora una volta facendo leva sulle restrizioni. Inoltre, i controllori all’uopo incaricati, potranno verificare le generalità di chi conferisce nell’agro, per vedere se trattasi di regolari contribuenti Tari. Esattamente come già accade presso il centro comunale di raccolta.
Iniziativa, quest'ultima, già oggetto di perplessità, poiché come è noto, a fronte di tali restrizioni, la risposta dei trasgressori abituali non propriamente in regola, sarà ovviamente quella di continuare a scaricare i rifiuti a caso sul ciglio delle strade e nei terreni incustoditi. In pratica, ancora una volta la toppa sarà probabilmente peggio del buco.
E già le proteste dei cittadini si levano alte dai social…
In sintesi, ciò che invece molti cittadini rilevano e lamentano in proposito è che il conferimento irregolare e l’abbandono dei rifiuti sui cigli delle strade si è inasprito proprio da quando nel 2012 fu introdotta a Putignano la famosa raccolta differenziata; quella cioè che avrebbe dovuto portare con sé maggiore tutela dell’ambiente e, soprattutto e un minor costo sul servizio di igiene ambientale. Nei fatti, ad oggi si apprezzano solo aumenti annuali dell’imposta Tari, continui interventi onerosi di bonifica dei siti inquinati che ricadono sui bilanci comunali e scorci di paesaggio rurale pesantemente deturpati dai rifiuti accatastati spesso per lungo tempo, prima di poter essere adeguatamente ripuliti. E a nulla sono valsi finora appelli, fototrappole, sanzioni e campagne di sensibilizzazione per contrastare il fenomeno.
La rimozione e bonifica dei siti inquinati da illeciti ambientali, continua infatti a comportare un esborso oneroso da parte della locale amministrazione; ergo: costi e disagi sempre solo sulle spalle dei cittadini contribuenti. Solo negli ultimi mesi sono stati spesi circa 25mila euro per ripulire alcuni dei siti inquinati dove era presente anche dell’amianto. Costi che a malapena vengono coperti dai proventi delle multe, pure numerose comminate agli sporcaccioni: circa 350 verbali solo nell’ultimo anno.
RIFIUTI: NEI FATTI, L’ABBANDONO SELVAGGIO NON SI PLACA E PESA SULLE CASSE COMUNALI… E DEI CONTRIBUENTI
La lotta all’abbandono costa troppo e le multe coprono a malapena le spese di bonifica dei siti inquinati. Nel contempo ci sono voluti 10 anni e speso oltre 1 milione di euro per mettere a norma il Centro Comunale di Raccolta
Ci sono voluti più di 10 anni e un sacco di quattrini per mettere a posto il Centro Comunale di Raccolta dei Rifiuti di Putignano, tra sprechi di denaro pubblico e disagi per l’utenza. Realizzato nel 2012 dal consorzio Ato Ba/5 e costato circa 500mila euro, fu preso in carico dal comune e aperto al pubblico, nonostante alcune rilevanti difformità tecniche.
Da allora, tra rinvii, costose soluzioni tampone ed ulteriori 500mila euro per costi di adeguamento, sono stati spesi più di 1milione di euro. Tuttavia, finalmente da qualche settimana il CCR è finalmente a regime e dopo anni di disagi e disservizi, i cittadini, almeno quelli più virtuosi, possono tirare un sospiro di sollievo.
Un’altra questione mai de tutto chiarita è quella che riguarda le multe elevate a coloro che conferiscono rifiuti anche pericolosi in modo indiscriminato. Sino ad oggi, le sanzioni comminate sono sempre state solo quelle previste dal regolamento comunale in materia, con un’ ammenda di appena una cinquantina di euro. Pochini per far paura agli sporcaccioni. Un deterrente più efficace da applicare verso tali illeciti ambientali potrebbe risultare, almeno nei casi più eclatanti, la sanzione amministrativa di 600 euro ciascuno, prevista dal D. Lgs n. 152/2006, nonché l’obbligo di bonificare il sito inquinato a spese dei responsabili di quelle discariche a cielo aperto che deturpano anche il paesaggio.