Dalena: «Mi sembra opportuno replicare alla risposta del Consigliere Valentini alla mia lettera, relativa alle sue considerazioni in consiglio comunale...»
Putignano Ba – Anche se focalizzato sulle dichiarazioni di due singoli protagonisti, va precisato che non si tratta di uno scontro di tipo personalistico. Il dibattito sull’ospedale ha evidenti e incontrovertibili basi politiche, democraticamente in contrapposizione.
Da una parte le rimostranze in consiglio comunale del coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Vito Valentini; dall’altra la replica del locale circolo del Partito Democratico, rappresentato, anche per competenza in materia di sanità, dal Dott. Giangiuseppe Dalena, cardiologo e dirigente del reparto di cardiologia dell’Ospedale S. Maria degli Angeli di Putignano.
Certo, a questo punto della discussione, trattandosi di questioni di salute pubblica che riguardano tutti, sarebbe stato auspicabile che l'approccio alla questione diventasse collegiale nell'ambito dei rispettivi gruppi politici e coinvolgesse, per esempio anche gli esponenti di altri partiti.
Chiarito questo e facendo seguito alla prima replica a mezzo stampa del Dott. Dalena alle dichiarazioni di Valentini in Consiglio Comunale, poi riscontrata dallo stesso Valentini, riceviamo e pubblichiamo ulteriori controdeduzioni del Dott. Dalena che riportiamo integralmente di seguito.
Il testo integrale della nota. Premetto che la stima reciproca, indiscutibile, non comporta che non si possa avere una diversa opinione sulle tematiche sanitarie o politiche in senso lato, per le quali notoriamente il sottoscritto ed il Consigliere Valentini siamo su posizioni molto distanti. Comunque, per una corretta informazione, mi preme precisare quanto segue.
Quella del depotenziamento dell’Ospedale di Putignano iniziato con la Giunta regionale presieduta da Fitto non è una barzelletta, e se lo fosse non farebbe molto ridere, perché è attestata dalla legge regionale n. 2087 del 27 dicembre 2001, cui sono seguite numerose modifiche, che, di fatto, hanno sancito l’inizio del depotenziamento del nostro nosocomio. Ma Fitto non è stato l’unico. Anche nelle due consiliature presiedute da Vendola la situazione non è cambiata: si è proseguito con il depotenziamento.
Mi preme fare presente che nel 2003 è stata inaugurato un reparto di Rianimazione nella ex ASL BA5, ma non a Putignano, bensì a Monopoli. In tale occasione è stata inaugurato anche il reparto di Cardiologia in tale nosocomio, dove esisteva solo un servizio. Un intento chiaro di potenziare un ospedale a discapito di un altro. Il potenziamento di Monopoli ha un razionale, ma non a discapito di quello di Putignano.
L’Emodinamica. Io sono un cardiologo e nessuno più di me potrebbe desiderare l’emodinamica a Putignano, che, peraltro ritengo necessaria. Tramite l’On. Pagano, da lui accusato, e gli amici del Partito Democratico, abbiamo cercato di capire se esiste la possibilità di insediare nel nostro nosocomio un tale importante presidio. Per fare questo era necessario innanzitutto il reparto di rianimazione, per cui ci si è impegnati ad istituirlo, poi la dimostrazione di un’attività valida in tale reparto ed infine l’adeguamento alle normative. Infatti il numero di emodinamiche è stabilito per legge dello stato.
Purtroppo in Puglia queste sono quasi tutte concentrate a Bari. Fare una battaglia politica contro la città di Bari non ci sembra opportuno, anche perché finiremmo per soccombere. Una possibilità potrebbe essere quella di spostare l’emodinamica prevista per l’erigendo Ospedale di Monopoli-Fasano verso Brindisi, rendendolo interprovinciale e quindi liberando un posto nell’area metropolitana di Bari. E’ ancora un’ipotesi, ma ci stiamo impegnando affinché questa possa diventare realtà. La propaganda politica è ben distante dalla realtà amministrativa.
La Ginecologia. Nel 2018, anno di chiusura della Ginecologia, nei primi sei mesi erano stati effettuati circa 150 parti, con una previsione, quindi di massimo 300 nell’anno. Nell’anno precedente erano stati effettuati circa 600 parti. A Monopoli, invece, il numero di parti nel 2017 erano circa 450, con una previsione lievemente superiore per l’anno successivo. Il Ministero aveva imposto alla regione Puglia di chiudere una delle due ginecologie. Una era in crescita, l’altra in decrescita. Inoltre il DM 70 richiedeva la presenza di un reparto di Rianimazione, che allora non era presente nel nostro nosocomio, per cui Emiliano ha dovuto decidere per la soppressione di quella di Putignano. Decisione non facile per lui.
Il Servizio Trasfusionale. E’ stato trasferito a Monopoli nei giorni di insediamento del primo consiglio regionale presieduto da Emiliano, che ovviamente non ne sapeva niente. Purtroppo ancora non si riesce a farlo tornare, sempre per le limitazioni imposte dal DM 70.
La RMN. Eseguiva solo la risonanza neurologica. Purtroppo la mancanza della Neurologia rende complicato far acquistare un tale apparecchio presso il nostro nosocomio. Non lo abbiamo escluso, ma non è semplice trovare le giustificazioni normative. Ricordo che comunque la Neurologia è stata trasferita a Monopoli sempre durante la presidenza Fitto della Regione Puglia.
La TAC. Quella attuale è vetusta e necessita di essere sostituita. Pur non essendo mai stata promessa, tuttavia, come ho già avuto modo di precisare, si sta cercando di acquistarla.
L’Ortopedia protesica. E’ una grande opportunità per l’ospedale di Putignano. Questa farà sì che ai 4 posti di rianimazione si aggiungano altri 4 posti di terapia intensiva post-operatoria. Ciò potenzierà tale Unità Operativa, consentendo altri investimenti sul nostro nosocomio. Riguardo alla traumatologia il discorso è più complesso. All’inizio dovremo rinunciarci, tuttavia ritengo che a breve si troverà una soluzione. Un grosso problema è la mancanza di Ortopedici disposti a lavorare in ospedali pubblici.
La mancanza di personale. Questo è un problema nazionale. Mancano Medici ed Infermieri. Per i secondi è stato fatto un concorso, recentemente sbloccato dopo uno stop imposto dai ricorsi, per cui si provvederà a coprire le piante organiche. Per i Medici il problema è più complesso. Gli specialisti mancano, perché scelte scellerate del passato hanno ridotto i posti nelle scuole di specializzazione, tuttavia il governo cosiddetto giallo-rosso ha provveduto ad incrementare in maniera significativa tali posti, per cui tra 4-5 anni si comincerà a rivedere la luce, anche in questo ambito. Poi c’è la maggiore attrattiva dei centri baresi per i medici. Infatti in un recentissimo concorso per Pneumologi, tutti quelli idonei hanno rifiutato Putignano per Bari.
La chiusura per Covid. Con la prima chiusura l’ospedale di Putignano ha dimostrato la sua centralità e la sua capacità di fare una buona medicina, visti i numerosi encomi giunti all’area strategica della ASL. Questo serve a darci forza per chiedere il potenziamento del nostro ospedale. La seconda volta, purtroppo, abbiamo dovuto essere coinvolti nuovamente in una riconversione per una impennata inattesa dei contagi a gennaio. Ora l’atteggiamento della Regione Puglia per bocca di Michele Emiliano è cambiato. Tutti gli ospedali devono avere posti covid e quindi si spera di non dover più privare i cittadini di servizi essenziali. Purtroppo questo ha provocato dei disagi ai cittadini, anche importanti, ma abbiamo anche assistito pazienti covid positivi provenienti da tutta la provincia.
Se coloro che difendono le politiche di un Presidente, che, per primo, sta aiutando il nostro ospedale, come ho appena dimostrato, sono “omuncoli”, allora sono fiero di essere un omuncolo anch’io. Quando nel 2018 il sottoscritto con dieci sindaci ci siamo presentati dal Presidente, ci siamo sentiti dire: “ma finora dove siete stati?”. Infatti per tanti anni ci siamo lasciati depredare risorse dal nostro ospedale.
Nei due anni precedenti al 2018, anno in cui è stato elaborato l’ultimo piano di riordino, quando era possibile effettuare significative modifiche, il Consigliere Valentini era Presidente del Consiglio Comunale, ma nulla è stato fatto per difendere il nostro ospedale. Caro Vito, penso che ciascuno di noi debba prima di tutto giudicare il proprio operato e poi criticare gli altri. So che in politica esiste il “gioco delle parti”, purché questo gioco non si faccia a spese della salute dei cittadini.
(Dott. Giangiuseppe Dalena - Direttore f.f. dell’U.O.C. di Cardiologia del P.O. di Putignano - Componente del Coordinamento del circolo PD di Putignano)