A Putignano Il primo vaccino a domicilio è stato somministrato stamattina alle ore 11: a riceverlo un 87enne, allettato, residente a Putignano. Subito dopo è toccato a sua moglie, caregiver di 87 anni

Vaccinazione domiciliare PutignanoPutignano Ba - Buone notizie sul fronte delle vaccinazioni domiciliari. Dopo i ritardi e il pasticcio delle prenotazioni a singhiozzo e poi definitivamente bloccate, finalmente si vaccinano anche agli anziani ultraottantenni con patologie gravi e con problemi di mobilità, rimasti sostanzialmente il fanalino di coda della loro categoria.

A far data da oggi lunedì 29 marzo, i medici di base del Distretto 14 che comprende i Comuni di Putignano, Alberobello,  Castellana Grotte, Locorotondo e Noci, hanno ricevuto i primi vaccini “Moderna” (400 flaconi) e hanno  cominciato nella stessa giornata a fare le prime somministrazioni a domicilio.

Così è stata avviata oggi la maratona vaccinale di inizio settimana in ASL Bari, con 3700 somministrazioni programmate in 41 punti di tutta la provincia, fra hub, ambulatori territoriali, ospedalieri e carcere di Bari.

I medici di base hanno già ricevuto le dosi di “Moderna” e gli elenchi dei pazienti over80 già prenotati e in attesa di appuntamento. A seguire toccherà ai pazienti fragilissimi in regime di ADI, ADP e i caregivers.

«In questa prima fase – Spiega il Dott. Gianni D’Aprile di Putignano, Vice Presidente FIMMG provinciale, Responsabile distrettuale della medicina di base (UDMG) e in prima linea sull’organizzazione della vaccinazione a domicilio - Sono interessati dalla vaccinazione domiciliare quei pazienti ultraottantenni che avevano prenotato e che poi erano rimasti in stand-by senza avere più notizie. I 74 medici del distretto hanno pertanto ricevuto dalla Asl Bari un elenco con i nominativi di coloro che saranno vaccinati a casa ed hanno già cominciato a contattare i pazienti...».

In pratica il Distretto 14 funge da “pilota” che ha avviato in anticipo la vaccinazione domiciliare per testare il percorso con i medici di base.

«Se tutto va bene e l’approvvigionamento dei vaccini è costante – Prosegue il Dott. D’Aprile - A questa fase, che dovrebbe concludersi in una decina di giorni, ne seguirà una successiva in cui saranno vaccinati i pazienti fragili  in regime di ADI (Assistenza Domiciliare Integrata)e ADP (Assistenza Domiciliare Programmata), già seguiti dai medici di base, la cui lista è pertanto già in nostro possesso. Questi ultimi sono un circa un migliaio».

Ancora da inquadrare invece la vaccinazione dei cosiddetti “caregiver”, cioè di coloro che assistono gli anziani con gravi patologie. E’ plausibile infatti che vengano vaccinati, non contestualmente al loro anziano assistito, ma in un secondo momento, presso un centro vaccinale vicino o presso lo studio dei medici di base. L’idea è che, una volta messo in sicurezza il paziente anziano, i “caregivers”, che non hanno problemi di mobilità, potranno essere vaccinati anche in seconda battuta.

Tale dicotomia, si renderebbe necessaria per contemperare gli aspetti logistici imposti dalla gestione delle dosi da somministrare. Con il vaccino moderna infatti, da una flacone di ottengono 10 dosi che devono essere inoculate entro 6 ore. Quindi i medici dovranno gestire con attenzione anche la tempistica di queste vaccinazioni domiciliari, spostandosi da un paziente all’altro senza perdere tempo. Ma sul punto si avranno notizie più precise nei prossimi giorni, anche sulla base dell’esperienza fatta sul campo.

 
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