Il disappunto del Comitato si riferiscono alle dichiarazioni del Presidente Michele Vinella, rilasciate in una intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno. Di seguito le controdeduzioni e precisazioni dello stesso Vinella al Comitato centro storico
Comunicato Stampa
Putignano Ba - Leggiamo con disappunto le dichiarazioni rilasciate alla “Gazzetta del Mezzogiorno” dal presidente del consiglio comunale Michele Vinella sulla vicenda delle targhe toponomastiche del centro storico.
Riteniamo che in questa come in altre circostanze non debba parlare a nome e per conto della maggioranza, ma operare con l’imparzialità che comporta l’importante carica da lui ricoperta. Non si comprende, infatti, perché si occupi di questo problema, mentre come ricorda lui stesso l’Amministrazione comunale ha previsto una delega specifica proprio per il centro storico.
Ma al di là di queste considerazioni che riguardano il “metodo”, ce ne sono altre che riguardano il “merito”:
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il presidente Vinella parla della disponibilità dell’Amministrazione comunale a riparare e realizzare nei prossimi mesi targhe toponomastiche in latta per le vie del centro storico: il Comitato per la tutela e la valorizzazione del borgo antico ormai da tempo ha fatto presente l’esigenza di restaurare le targhe “storiche”, dando la disponibilità a collaborare alla realizzazione di un vero e proprio progetto da sottoporre all’approvazione della Soprintendenza: a questa nostra “idea” finora non abbiamo avuto riscontri non da parte sua, ma da chi di dovere. E tutto questo mentre alcune targhe cadono e si danneggiano, altre vengono prima trafugate e poi fortunatamente ritrovate: è inoltre a dir poco singolare che la strada urbanisticamente più importante, corso Garibaldi, sia da molto tempo priva di una targa, moderna o storica che sia.
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Lo stesso presidente del Consiglio Vinella parla dei numerosi problemi del centro storico tuttora esistenti, mentre tra quelli risolti ne ricorda in realtà solo uno, il trasferimento dell’assessorato alla cultura e al centro storico nei locali della Biblioteca comunale: non farebbe male a ricordare che quel trasferimento ha comportato la definitiva chiusura della Casa di Farinella voluta dalla precedente Amministrazione Giannandrea alla quale si opposero l’assessore Rossana Delfine e lo stesso presidente insieme ad altri consiglieri dell’attuale maggioranza. Inoltre, “grazie” al trasferimento dell’assessorato, le bacheche che conservavano documenti e testimonianze del Carnevale ora ospitano, nel via vai dei corridoi del Municipio, in maniera discutibile e insieme a manufatti di tutt’altro genere, le pergamene medievali dell’archivio comunale. I documenti più antichi di Putignano meriterebbero invece di essere collocati in un luogo più sicuro e pertinente (archivio/biblioteca) e affidati a personale qualificato che ne illustri ai visitatori pregi e caratteristiche.
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Quanto poi alla necessità di rilasciare licenze alle attività commerciali non possiamo che essere favorevoli, a condizione che si tratti di favorire realmente tutto quello che va nella direzione di uno sviluppo sostenibile del borgo antico (artigianato tradizionale, negozi di vicinato, attività culturali, ricreative ecc.) e che non contrasti con i bisogni e le esigenze dei residenti e di chi già svolge la propria attività nel rispetto delle regole e delle norme vigenti.
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Il presidente del Consiglio comunale dovrebbe inoltre sapere, come abbiamo appreso da determina comunale pubblicata in data 11.02.2021 sull’albo pretorio, che recentemente la commissione di pubblico spettacolo presieduta dal sindaco ha rilasciato la relativa licenza ad una attività commerciale per la quale un gruppo di residenti, ha invece presentato ricorso al TAR, impugnando i presupposti e le modalità con cui la licenza è stata concessa.
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Il Comitato per la tutela e la valorizzazione del borgo antico ritiene che il rilascio di tale licenza possa costituire un preoccupante “precedente” alla concessione di ulteriori deroghe e licenze non rispettose delle caratteristiche ambientali, architettoniche e culturali del centro storico e delle più elementari norme della civile convivenza.
(Il Presidente del Comitato Borgo Antico Franco Sportelli)
LA REPLICA DI MICHELE VINELLA, presidente del Consiglio Comunale
Apprendo dai social con stupore i contenuti del comunicato del Comitato del Borgo Antico e pur non essendo nel mio stile sono costretto a fare delle precisazioni:
Innanzitutto è alquanto paradossale il fatto che il Comitato da un lato lamenti un disinteresse da parte degli amministratori rispetto alle tematiche relative al Centro Storico e dall’altro, quando il sottoscritto da amministratore rilascia delle dichiarazioni sul tema (senza alcun velo di polemica), lo accusa di non essere deputato a fornire delle risposte.
Poi vorrei sottolineare che il ruolo di Presidente del Consiglio che svolgo nel rispetto del Regolamento e dello Statuto Comunale coincide con quello di consigliere di comunale (eletto da 710 cittadini) che partecipa alle riunioni di maggioranza. Per di più, durante i Consigli Comunali, oltre a presiedere l’assemblea, il sottoscritto esprime un voto politico (alzando la mano) sulle proposte di Consiglio messe in votazione. Mi chiedo, invece, se un comunicato così “politico” sia compatibile con le funzioni e gli obiettivi di un Comitato che nasce per valorizzare il Borgo Antico della Città e collaborare con le Amministrazioni Comunali di qualsiasi colore politico, ma questo, per quanto mi riguarda, non è un problema, sono disponibile al confronto in tutti i casi, anche quando è politico.
Inoltre vorrei precisare che la Casa di Farinella al nostro insediamento non era più presente nella Biblioteca Comunale e che gli spazi in cui erano esposte le teche in vetro non sono occupati dall’assessorato ma ospitano da diversi mesi una nuova sala studio e lettura con dei nuovi arredi che l’Assessore Delfine ha inteso realizzare vista l’importante richiesta di spazi da parte di ragazzi e cittadini di ogni età che giornalmente frequentano la nostra biblioteca.
Per quanto riguarda le teche, è vero che sono state spostate all’interno del Palazzo Municipale, peccato però che non contengano le pergamene medievali originali, ma delle copie che sono in esposizione per i numerosi cittadini che raggiungono il palazzo comunale durante tutto l’anno o in occasione del Carnevale. Le originali, ovviamente, sono allocate in ambienti idonei alla conservazione di documenti di tale rilevanza storico - culturale.
Per quanto riguarda la licenza di pubblico spettacolo di una determinata, specifica, solita, attività commerciale, non vedo cosa c’entri rispetto alle mie dichiarazioni, trattandosi peraltro di un atto tecnico e non politico, che costituisce, se proprio vogliamo entrare nel merito, un precedente in cui una licenza viene rilasciata a seguito di prescrizioni in termini di orario e ordine pubblico a tutela tanto dei cittadini del Centro Storico quanto dell’attività stessa.
Non capisco, poi, la necessità da parte del Comitato di entrare nel merito di una controversia tra un gruppo di cittadini, un attività commerciale e il Comune: i contenziosi si risolvono nelle aule giudiziarie e non sui giornali.