L'assessore P.I. Caldi: «Gli Istituti Comprensivi delle scuole comunali si sono organizzati per tempo per garantire gli spazi, distanziamento e banchi monoposto»
Putignano Ba - Gioia, ansia preoccupazioni. Sono tante le emozioni che accompagnano questo anomalo inizio di un nuovo anno scolastico, condizionato dalla persistente presenza del coronavirus.
“Ma, i nostri Istituti Comprensivi si sono organizzati per tempo onde garantire gli spazi richiesti per il distanziamento dei banchi monoposto ed altro”, spiega Anna Caldi assessore alla P.I.
La situazione che illustra fa ben sperare in una riapertura in sicurezza.
“Spazi da recuperare sono stati richiesti dall’Istituto “Minzele-Parini” che dal I° settembre ha in Raffaele Mazzelli, il nuovo dirigente scolastico”. continua l’assessore. “Cinque, le aule richieste per accogliere gli alunni che sono nella struttura dell’ex liceo classico, dove non c’è spazio sufficiente per il distanziamento. Abbiamo indirizzato la nostra attenzione sulla sede della <Fondazione Leopardi>. Qui, le cinque classi troverebbero spazio per le loro esigenze. Il condizionale in questo caso è d’obbligo perché è ancora in itinere tutto l’iter delle dovute autorizzazioni. Per coprire le spese di affitto, se tutto andrà in porto, utilizzeremo un finanziamento intercettato dal Comune, mentre per gli arredi, che interessano anche il <De Gasperi-Stefano da Putignano>, faremo fronte utilizzando 105mila euro rivenienti da fondi PON. Cifra che ci permette il pagamento dei banchi monoposto e senza rotelle.”
Situazione più distesa all’istituto comprensivo “De Gasperi-Stefano da Putignano”, diretto da Mariana Buttiglione, che conta un totale di ben 1015 alunni di età compresa fra 3 e 14 anni.
“Non abbiamo criticità di spazi perché, giocando d’anticipo, ci siamo mossi per tempo, già da fine giugno, e nell’incertezza di come sarebbe stata la riapertura della scuola, ci siamo dati delle priorità” dichiara la dirigente.
Spazi che sono stati recuperati. Si spostano, dal plesso “Di Mizio,” al quello del “De Gasperi”, le tre classi del tempo pieno della scuola primaria, e poiché questo plesso, ha al suo interno locali, da anni dati in dotazione all’associazione dei diversabili, gli stessi, pur con sommo dispiacere della dirigente, sono ritornati alla scuola, per essere adibiti a mensa.
Basta solo aprire una porta interna, intervento che rientra nella <edilizia leggera>, esecutivamente affidata al Comune, che interviene con fondi PON.
“Abbiamo solo una criticità” dice Marianna Buttiglione, “ed è rappresentata dalle classi di V° elementare. Sono numerose, hanno bisogno dello spazio distanziatore e si trovano nel plesso della <Di Mizio>. Quindi sarà necessario formare un terzo gruppo da ciascuno degli attuali moduli, fermo restando che a livello d’insegnanti non cambia assolutamente nulla. Rimangono gli stessi per italiano, matematica e storia. Gli alunni che formeranno il nuovo gruppo saranno sorteggiati. A livello di docenti non abbiamo problemi. Ne ho chiesti due in più per inglese, geografia, scienze. È ancora da decidere, se tenere tutte le classi di quinta alla “Di Mizio”, o, come accadeva negli anni precedenti, spostarle nella scuola media “S. da Putignano”. Molto dipende dall’andamento del Covid”
Intanto non è ancora chiaro l’uso obbligatorio delle mascherine in classe, perché si attendono, ad horas, le nuove linee guida. L’istituto ne ha ricevute 4000 che saranno utilizzate dai docenti, dai collaboratori e dal personale Ata. La temperatura ai bambini sarà misurata in famiglia. Gli ingressi e le uscite dalle scuole saranno coordinati per evitare assembramenti. I banchi monoposto erano già in dotazione della scuola, si tratta si sostituire solo quelli più vecchi. Non sono previsti al momento termo-scanner
Tutto tranquillo? non proprio, almeno per i genitori.
“Come mamma”, dice Marvita C., madre di Sofia di 9 anni e Ludovica di 15,” mi preoccupa molto questo inizio di anno scolastico che ci costringe ad usare le mascherine e prendere le dovute distanze. Se penso a mia figlia di 9 anni, non so se sarebbe in grado di stare lontana, il dovuto, dai suoi compagni di classe. Spero tanto che tutte le istituzioni scolastiche siano in grado di affrontare nel modo migliore questa fase così difficile per tutti.”
Valentina S. mamma di Alessandra, di 10 anni “La cosa che più mi preoccupa, oltre la difficoltà di tenere distanti i nostri bambini, è il pensiero di come si potrà intervenire nel caso in cui si dovesse riscontrare un elemento positivo al Covid nella scuola. Credo che mai come quest’anno gli insegnanti debbano mantenere nervi ben saldi, mentre noi genitori saremo sempre pieni di ansie.”