Liberato dai pannelli anche l'ingresso principale. Inaugurazione sempre più vicina?
Putignano Ba - Dopo la rimozione della recinzione e della grù che per anni avevano oscurato le facciate dell’edificio in perenne ristrutturazione, l’altro giorno è stata finalmente rimossa anche l’ultima palizzata che invece circondava gli ingressi del teatro comunale, quasi ad annunciarne, finalmente la sua ultimazione.
Mentre gli operai erano al lavoro in sottofondo si udiva l’inno di Santo Stefano patrono della cittadina e in tanti si sono soffermati a commentare l’evento e a fotografarlo. Inevitabili alcuni borborigmi legati alla prossime elezioni regionali, poiché per moltissimi anni, la promessa ristrutturazione del teatro comunale è stata agitata come un vessillo di tante campagne elettorali. Poi finalmente, 10 anni fa i lavori sono cominciati e, seppure con tempi dilatatissimi, pare sia ormai prossimi alla conclusione.
Già a fine gennaio sorso una sorta di apertura straordinaria in anteprima aveva ottenuto il gradimento dei numerosi cittadini intervenuti. In quell’occasione il vice sindaco Sandro D’aprile, ignaro dell’emergenza alle porte, aveva annunciato: «La conclusione dei lavori e la consegna del Teatro è in programma per questa primavera».
Consegna di fatto slittata solo di qualche mese visto che i preparativi per l’inaugurazione ufficiale e si vocifera che non mancheranno passerelle di candidati eccellenti. I dettagli però, sono ancora top secret.
L’attenzione per la riapertura del teatro comunale da parte della comunità putignanese è molto alta, poiché attende di riappropriarsi di questo glorioso luogo simbolo della città del carnevale, da oltre 40 anni.
Chiuso dalla prima metà degli anni Ottanta, dopo una serie di maldestri e costosi tentativi di ristrutturazione che si sono succeduti nel tempo senza risultati, il cantiere del teatro comunale di cui parliamo oggi, era stato avviato nel 2010 dall'allora amministrazione De Miccolis e i lavori dovevano essere completati in 24 mesi: costo di 6,5 milioni di euro. (Costi probabilmente lievitati nel corso degli anni).
Nel successivo 2011 però la Soprintendenza bloccò i lavori e impose una variante finalizzata al recepimento di alcune prescrizioni. Tutte le autorizzazioni arrivarono nel successivo 2013, ma il cantiere non fu fatto ripartire, lasciando questa ferita ancora aperta, proprio nel cuore della città del carnevale.