E’ il secondo provvedimento ridimensionato in pochi giorni. La sovrapposizione di restrizioni locali a quelli del Governo crea solo confusione

M.T. Scalini L.LaeraPutignano Ba - In poche ore, 2 delle 4 recenti ordinanze della sindaca di Putignano Luciana Laera per l’emergenza coronavirus in vigore da lunedì 23 marzo, sono state riviste e modificate. 

La prima riguarda l’orario di apertura delle farmacie che inizialmente era indicata fino alle ore 20 poi è stata uniformata, con nuova ordinanza, a quella degli altri negozi e cioè alle 19.

La seconda porta la data di giovedì 26 marzo e se ne è avuta conoscenza solo ieri, riguarda la possibilità o meno di tenere aperti gli esercizi commerciali, come individuati dal recente Decreto del Presidente dei Ministri.

In un primo momento la sindaca Luciana Laera aveva disposto la chiusura di tutti i negozi, compresi tabaccai ed edicole per la giornata di domenica 29 marzo. Nella nuova ordinanza, il provvedimento è stato praticamente rovesciato ed è stata data facoltà a tabaccai, edicole, farmacie ed esercizi commerciali ammessi dal decreto, di restare aperti.

…. IL SINDACO ORDINA

la modifica della precedente ordinanza n. 27/2020 sostituendo la parte in cui prevede per il giorno 29 marzo 2020 “la chiusura di tutte le attività commerciali al dettaglio aventi titolo allo svolgimento delle attività ai sensi dei citati DPCM incluse le rivendite di tabacchi nonché di quotidiani e periodici. È fatta eccezione per farmacie e distributori di carburante che si atterranno agli orari e ai turni di apertura previsti per i giorni festivi”;

come segue:

per il giorno 29 marzo 2020 “gli esercizi commerciali al dettaglio aventi titolo allo svolgimento delle attività ai sensi dei citati DPCM incluse le rivendite di tabacchi nonché di quotidiani e periodici per la giornata del 29 marzo 2020 potranno stare aperti salvo il rispetto delle prescrizioni stabilite per la sicurezza e il contenimento del contagio da COVID – 19 previsti nei vari DPCM.

INVITA

Tutti gli esercenti le attività commerciali ammissibili di valutare l’opportunità di disporre di chiusure facoltative.

Non bastava dunque il balletto dei decreti propinati a singhiozzo dalle autorità centrali, inclusa la quasi schizofrenica continua modifica dei modelli delle autocertificazioni, anche le autorità regionali e quelle locali sembrano navigare a vista su provvedimenti spesso poco proficui e non funzionali al raggiungimento dello scopo. Con modifiche e revisioni così a breve termine, che spesso i destinatari non fanno neanche in tempo a comprendere, prima di potersi adeguare.

Vedi la compressione degli orari e dei giorni apertura dei negozi che produce come unico effetto principale maggiori e più fitti assembramenti all'ingresso, che andrebbero invece il più possibile evitati.