Tutti coloro che hanno pagato lo shopper pur avendo acquistato ortofrutta sfusa possono denunciare il venditore. L'associazione ha inviato diffida alla gdo: consumatori devono poter portare sacchetti e buste della spesa da casa
Puglia - Il Codacons lancia anche in Puglia la battaglia contro i sacchetti biodegradabili a pagamento. L’associazione ha pubblicato qualche giorno fa sul proprio sito internet, un'azione collettiva con la quale i consumatori pugliesi possono contestare l’addebito degli shopper sullo scontrino.
E' possibile così denunciare la prassi di molti esercizi commerciali di applicare il costo del sacchetto anche quando si acquistano prodotti ortofrutticoli sfusi.
Tale anomala prassi è stata riscontrata anche in alcuni supermercati di Putignano nei primi fiorni di applicazione della norma. Molti di essi però si sono subito adeguati nei giorni successivi, a seguito delle pesanti lamentele dei clienti.
“Siamo a favore di qualsiasi provvedimento a favore dell’ambiente, ma la questione dei sacchetti biodegradabili, così come recepita in Italia, assomiglia più ad una truffa legalizzata che ad una misura per ridurre l’inquinamento da plastica – spiega il presidente Carlo Rienzi – Questo perché non può essere imposto all’utente il pagamento dello shopper anche nel caso in cui il consumatore acquisti beni sfusi, attaccando lo scontrino direttamente sul prodotto ortofrutticolo pesato”.
Con l’azione lanciata oggi il Codacons mette a disposizione dei cittadini che hanno acquistato articoli alimentari freschi e sfusi senza chiedere il sacchetto bio, ritrovandosi però addebitato sullo scontrino il costo dello shopper, una denuncia-querela attraverso la quale chiedere alle autorità competenti controlli e verifiche alla luce della possibile fattispecie di truffa ai sensi dell’art. 640 c.p. e/o qualsiasi altra fattispecie criminosa, e affermare la propria qualità di parte offesa nel caso in cui siano aperte indagini.
Il Codacons ha inoltre inviato una formale diffida alla GdO e alle catene di iper e supermercati che operano anche in Puglia, in cui si intima di permettere ai consumatori di introdurre nei punti vendita della regione buste della spesa e sacchetti riutilizzabili per imbustare frutta, verdura e altri generi alimentari, e di non addebitare loro alcun costo nel caso in cui non usino gli shopper forniti dall’esercizio commerciale.