Da oggi disponibile su tutti i digital store il nuovo brano inedito dei Terraròss,  prodotto durante la “Fase1” della pandemia da Covid-19, ma scritto e concepito prima della comparsa del nuovo Coronavirus in Italia

Terraross La Terra«È un inno a Madre Natura – Spiega Dominique Antonacci, frontman della band – un invito a trattare bene il nostro pianeta. Non cavalchiamo l’onda del periodo nefasto. Abbiamo scritto questa canzone prima che scoppiasse questa situazione».

Disponibile in due versioni, una “radio version” più breve e una “full version” dalla durata di poco più di cinque minuti, questa nuova composizione è diversa dai soliti brani super allegri ai quali il gruppo di musica popolare ci ha abituato negli anni. Questo si intuisce già dall’inizio, quando i primi suoni di chitarra elettrica introducono il testo scritto da Giuseppe De Santo e arrangiato da Dominique Antonacci. “La terra” è una pizzica dal sapore pop, con sonorità afro e le melodie tipiche della nostra tradizione e di quella orientale, esaltate dall’utilizzo dell’oud, una specie di mandola d’origine persiana.

«Questo brano è frutto di un lavoro corale, dove ogni componente ha messo del suo. Prodotto durante il lockdown e nel rispetto delle regole, ognuno dei Terraròss ha registrato la propria parte a casa e ha inviato il materiale per essere messo insieme».

Il mix e il master del brano sono a cura di Giuseppe Di Gioia e del Valentino Recording di Castellaneta (Ta), che da sempre cura la produzione musicale della band. “La terra”, edito da Stranamente Music di Rosario Sportelli, anticipa i lavori del nuovo album dei Terraròss al quale Dominique e soci si concentreranno nei prossimi mesi. Anche l’uscita del videoclip di questa canzone che vuole essere una carezza alla terra, un canto d’amore a Madre Natura, non ha una data precisa. Infatti, volutamente il gruppo ha voluto lasciare senza immagini questa canzone, in modo che l’ascoltatore possa in maniera propria crearsene delle proprie, proprio perché la terra è di tutti.

«Abbiamo scelto, in questo caso anche supportati dalla situazione di chiusura, di non pubblicare un videoclip, perché vogliamo dare una prima esperienza di ascolto dove chiunque possa ritrovare le sue immagini e le sue dimensioni. Ognuno ha la sua terra e quindi ascoltandolo si deve fare il proprio viaggio mentale. È un modo anche questo di sensibilizzare la gente a essere più rispettosi nei confronti del pianeta terra».

 
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