Per la precisione lo scarto è del 379% in più

Davide Carlucci Sindaco AcquavivaAcquaviva delle Fonti Ba – Il rialzo generalizzato dei contagi nella provincia di Bari comincia a davvero a far paura. Ad Acquaviva delle fonti il sindaco di Acquaviva delle Fonti Davide Carlucci ha annunciato ieri una situazione da zona rossa.

« Nel pomeriggio mi è stato comunicato che il livello di contagio, nella nostra città, è quasi quattro volte superiore a quello della media regionale. – Scrive allarmato il Sindaco. - Per la precisione lo scarto è del 379% in più.

La percentuale di tamponi positivi è passata dall’8,8% (settimana 8-14 febbraio) al 14,9% (settimana 22-28 febbraio). Nello stesso periodo i nuovi casi settimanali sono passati da 48 a 123 e la percentuale di sintomatici è salita dal 27 al 45%.

 

In totale – Aggiunge Carlucci - oggi il numero dei positivi è salito a 222, con 24 nuovi casi solo il 2 marzo. Non abbiamo dati precisi sui ricoverati, perché non ci vengono ancora comunicati, ma ci risulta per vie ufficiose che una ventina di concittadini siano ospiti del Miulli, per la maggior parte in terapia semintensiva, con i posti letto in Puglia cominciano a scarseggiare.

Per questo, in attesa che la Regione decida, adotteremo misure per scoraggiare la socialità ed evitare assembramenti in piazza e davanti ai bar.

Continuano i controlli, in particolare per il rispetto del numero consentito nei pubblici esercizi… Raccomandiamo fin da ora di limitare i contatti al proprio nucleo familiare, restando in casa o facendo attività fisica, anche all’aperto ma in luoghi isolati e non frequentati da persone estranee. È assolutamente sconsigliabile andare a casa di parenti o amici, soprattutto se anziani, a meno che sia necessario accudirli.

Il rischio che Acquaviva diventi zona arancione o addirittura rossa è molto concreto. - Conclude il primo cittadino. Ci appelliamo pertanto al senso di responsabilità di tutti: dobbiamo evitare che la situazione degeneri, con gravi conseguenze sia dal punto di vista sanitario che economico».