Guardia di Finanza Bari è intervenuta in 22 Comuni delle province di Bari e BAT

GdF Coronavirus Sequestro disindettanti e mascherineBari - Il Comando Provinciale di Bari della Guardia di Finanza ha intensificato le attività di controllo, per contrastare le condotte di chi - approfittando dell’emergenza correlata alla diffusione del virus COVID-19 (c.d. “Coronavirus”) - pone in essere pratiche commerciali disoneste, truffe e frodi in danno della popolazione, con la vendita di prodotti sanitari a prezzi esorbitanti o non conformi alle norme.

In questo quadro il I Gruppo Bari e il Gruppo Barletta hanno eseguito un ulteriore rilevante sequestro amministrativo nelle province di Bari e BAT di oltre 5.300 articoli sanitari, tra mascherine di protezione individuale, detergenti e guanti in lattice, commercializzati in violazione delle disposizioni recate dal Codice del consumo e in materia di sicurezza prodotti.

Le attività di servizio fanno seguito all’operazione “Antivirus” - effettuata lo scorso lunedì dal dipendente I Gruppo Bari, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Bari - che ha consentito di sottoporre a sequestro penale oltre 30.000 prodotti (mascherine protettive, gel e salviette per le mani), posti in commercio con modalità fraudolente e truffaldine, per un valore di mercato di circa 220.000 euro, all’esito di oltre 30 perquisizioni effettuate in ben 22 Comuni delle province di Bari e BAT.

In particolare, le imprese destinatarie dei sequestri avevano messo in vendita gel e salviette igienizzanti per le mani presentandoli - con scritte e simboli ingannevoli sulle confezioni nonché con messaggi pubblicitari - come prodotti con azione disinfettante e, comunque, a prezzi decisamente più alti rispetto a quelli praticati prima dello scoppio dell'emergenza sanitaria in Italia per il Covid-19.  

Ma dopo questa operazione le Fiamme Gialle del I Gruppo di Bari e del Gruppo Barletta non hanno minimamente allentato il fiato sul collo dei “furbetti”; anzi hanno incrementato le analisi di rischio, attraverso le numerose banche dati disponibili in uso al Corpo, nonché mediante mirate attività di screening e riscontro delle segnalazioni pervenute da numerosi cittadini a carico di taluni esercizi commerciali - principalmente farmacie, ferramenta e commercianti all’ingrosso e al dettaglio, anche attraverso note piattaforme di e-commerce, di saponi, detersivi e profumi - che vendevano articoli sanitari correlati all’emergenza del Coronavirus.

E ancora una volta gli sforzi investigativi sono stati premiati!

Infatti, i militari della Compagnia di Altamura hanno sottoposto a sequestro amministrativo presso una locale ferramenta nonché un commerciante di saponi e detersivi di Gravina in Puglia (BA) oltre 1.000 mascherine di protezione individuale non sicure per la salute dei consumatori, in quanto prive di marcatura e di indicazioni in lingua italiana.

La Compagnia di Monopoli ha, invece, sequestrato - sempre amministrativamente - presso due supermercati di Conversano (BA) e Polignano a Mare (BA) nonché presso una profumeria di Monopoli (BA) oltre 3.300 tra igienizzanti e guanti in lattice privi di etichettatura in lingua italiana, che non offrivano, quindi, alcuna garanzia sulla loro composizione nonché sulla loro sicurezza ed efficacia.

Anche la Compagnia di Trani e la Tenenza di Molfetta hanno effettuato presso due farmacie, rispettivamente, a Ruvo di Puglia (BA) e a Terlizzi (BA) un sequestro di circa 750 mascherine non conformi alla normativa in materia di sicurezza prodotti e prive del marchio .

Infine, la Compagnia di Andria e la Compagnia di Barletta - a seguito di specifiche segnalazioni giunte al numero di pubblica utilità 117 della Guardia di Finanza - hanno sequestrato presso due farmacie, rispettivamente, ad Andria (BAT) e a Barletta (BAT) altre 260 mascherine, anch’esse non in linea con le pertinenti prescrizioni in materia di sicurezza prodotti.

Al termine delle operazioni, i titolari delle attività economiche sono stati segnalati alle competenti Camere di Commercio e ora rischiano una sanzione amministrativa fino a oltre 25.000 euro, la cui misura sarà determinata, in ogni singolo caso, facendo riferimento al prezzo di listino di ciascun prodotto ed al numero delle unità poste in vendita.

 
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