Persino il WWF era intervenuto sulla questione per evitarne l'abbattimento: perché l'amministrazione non ancora avviato l'iter di attuazione per il censimento e la creazione dell'elenco comunale degli Alberi Monumentali, approvato in consiglio comunale a febbraio scorso?
Putignano Ba - Il nuovo cipresso di oltre cento anni, alla fine è stato abbattuto per fare spazio ad un cantiere edilizio Via Napoleone Bonaparte e strada comunale S. Cataldo a Putignano.
A nulla sono valse le rassicurazioni del sindaco della città Domenico Giannandrea, il quale dichiarava di aver ottenuto rassicurazioni dal proprietario del fondo ove insisteva il cipresso in questione, affinché questo non venisse toccato. La questione sembrava dunque essersi conclusa rapidamente e con un lieto fine.
Invece alcuni giorni fa il cipresso centenario di 148 centimetri di circonferenza e 22 metri di altezza, è stato buttato già, sotto gli occhi attoniti di vicini e residenti e provocato un coro di polemiche e proteste sui social.
L’abbattimento di questo cipresso centenario infatti, ha fatto seguito ad altre analoghe eradicazioni di valenza monumentale: l'abbattimento di un olmo secolare sito su strada comunale San Cataldo e quello di uno dei due pini marittimi presenti dietro l’antico convento di S. Domenico, peraltro posatoio della colonia di grillai che viene ad estivare a Putignano.
Al fianco dei residenti della zona impegnati nella battaglia per scongiurare l’ennesima <<sciagura>> ambientale della cittadina, si erano schierati anche gli ambientalisti dell'Associazione WWF Trulli e Gravine di Martina Franca.
Il sindaco di Putignano Domenico Giannandrea, intervenuto personalmente sul punto, oltre ad aver contattato personalmente il proprietario del fondo ove insisteva il cipresso in questione (era collocato purtroppo in una proprietà privata), al fine di evitarne la rimozione, eveva altresì sollecitato gli uffici comunali competenti, affinché venisse data attuazione alla delibera pure approvata dal Consiglio Comunale lo scorso 9 febbraio 2015, relativa al censimento e alla creazione dell’elenco degli alberi monumentali attualmente esistenti.
Censimento che nei fatti non è stato ancora nemmeno avviato e la collocazione dell'albero all’interno di un fondo privato dunque, ha permesso di al legittimo proprietario di scegliere come agire secondo opportunità, anche se si tratta una scelta in pieno contrasto con la Legge n° 10 del 14 gennaio 2013: "Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani", che obbliga ogni Comune a censire i propri alberi monumentali, a raccogliere i dati negli elenchi regionali ad aggiornarla e alla cui gestione provvede il Corpo forestale dello Stato.
Per garantire la massima tutela agli esemplari monumentali, la legge stabilisce che chi ne provoca il danneggiamento o addirittura l'abbattimento, salvo il fatto che quest'atto costituisca reato, va incontro a sanzioni amministrative comprese tra i 5mila e i 100mila euro.