Il Tribunale di Acquaviva presso il quale potremmo essere accorpati risulta inadeguato. La ha spiegato stamani il Sindaco De Miccolis nel corso di un incontro con la stampa
Putignano (Ba) - Come avevamo intitolato in nostro articolo apparso sul n.36 di Informatissimo: Il Tribunale di Putignano non chiude. Almeno per ora. Tutt’al più potrebbe essere accorpato, ma il condizionale è d’obbligo. Pure in costanza di un decreto delega sul riordino degli uffici giudiziari, è ancora presto per sapere se e quali effetti il provvedimento avrà sui Tribunali del nostro territorio.
Sta di fatto che La battaglia che più ci interessa da vicino sarebbe proprio tra il Tribunale di Putignano e quello di Acquaviva delle Fonti.
Al momento il Tribunale di Putignano copre anche i comuni di Alberobello, Castellana Grotte, Locorotondo, Noci e Turi. Mentre quello di Acquaviva copre Cassano delle Murge, Gioia del Colle e Santeramo in Colle. Ma anche in questo caso potrebbe essere determinante la posizione sul territorio e i collegamenti tra comuni anche sotto il profilo dei trasporti. Vieppiù che stamani il Sindao di Putignano, Avv. Gianvincenzo Angelini De Miccolis, nel corso di un incontro con la stampa ha evidenziato che, secondo la rivista "Realtà Forense" dell'Ordine degli Avvocati di Bari, in un intervista al Presidente del Tribunale di Bari, Dr.Vito Savino, sulle problematiche complessive del sistema giustizia, si evidenzia che sono indeguati la sede centrale del Tribunale di Bari e la Sezione di Acquaviva delle Fonti. Il Sindaco ha concluso dicendo: <<traete le vostre conclusioni>>.
La notizia diffusa incautamente alcuni giorni orsono circa l'imminente chiusura del nostro Tribunale infatti, aveva destato grande preoccupazione, divenendo persino oggetto di polemica. Ma per non rischiare di fasciarci la testa prima di romperla, con l’aiuto del Presidente dell’Associazione Avvocati di Putignano, Avv. Enzo Sportelli, abbiamo cercato di spiegare come stanno realmente le cose. Intanto va precisato che la riforma prevede 12 mesi di tempo dall’entrata in vigore della manovra per essere attuata e nei due anni successivi potranno essere apportate delle modifiche. L’altro punto cardine riguarda la tipologia di uffici giudiziari maggiormente interessati alla soppressione.
Sono gli uffici non circondariali del giudice di pace, quelli cioè istituiti dove non è presente né Tribunale, né Procura. Ad esempio come nel caso del Giudice di Pace di Noci. Rappresentano la tipologia di sede giudiziaria maggiormente, almeno sul piano numerico, interessata dall'eventualità di una soppressione. La cancellazione potrà però essere evitata se gli enti locali, anche attraverso consorzi, si faranno carico delle spese di funzionamento degli uffici. Al ministero della Giustizia resterebbe in carico la determinazione dell'organico dei magistrati onorarie la formazione del personale amministrativo. Per L'individuazione delle sedi da tagliare effettivamente, invece sarà utilizzato un ampio ventaglio di criteri: l'estensione del territorio, il numero degli abitanti, i carichi di lavoro, l'indice delle sopravvenienze, l'impatto della criminalità organizzata, la necessità di razionalizzare, il servizio anche nelle grandi aree metropolitane e, comunque, negli uffici appartenenti a province limitrofe.
A tal proposito è opportuno segnalare che l’attuale situazione dovrebbe vedere confermati i tribunali di Bari, e come sezioni distaccate, Bitonto (perché dispone dell’aula bunker) e quello di Altamura (per posizione territoriale). L’accorpamento potrebbe invece riguardare il Tribunale di Monopoli (con un bacino d’utenza di 80mila abitanti) in quello di Rutigliano che invece copre un bacino d’utenza doppio con 160mila abitanti. La battaglia che più ci riguarda da vicino sarebbe tra il Tribunale di Putignano e quello di Acquaviva delle Fonti. Al momento il Tribunale di Putignano copre anche i comuni di Alberobello, Castellana Grotte, Locorotondo, Noci e Turi.
Mentre quello di Acquaviva copre Cassano delle Murge, Gioia del Colle e Santeramo in Colle. Ma anche in questo caso potrebbe essere determinante la posizione sul territorio e i collegamenti tra comuni anche sotto il profilo dei trasporti. In tal senso stanno lavorando i componenti dell’Associazione Putignanese Avvocati che è in procinto di costituire un comitato che si batta per far rimanere il Tribunale a Putignano e accorpare quello di Acquaviva. Anche se ciò presupporrebbe la disponibilità di un edificio più grande e più attrezzato. A supporto di tale posizione è intervenuto anche il sindaco di Putignano, Avv. Gianvincenzo De Miccolis, il quale ha scritto al Presidente del Tribunale di Bari, Dr. Vito Savino, per confermare in Putignano la disponibilità di due edifici più capienti adatti ad ospitare il Tribunale “allargato”: il palazzo di vetro (Palazzo Logroscino della Fondazione Leopardi), con una superficie disponibile di 1000 metri quadri a piano e circa 100 posti auto disponibili.
Oppure l’immobile ex INAPLI, di Via Roma della Regione Puglia, che sarebbe in fase di acquisizione da parte del nostro Comune, dotato di una superficie di 1500 metri quadri, con 5 aree di parcheggio dislocate nelle immediate vicinanze, anche se inutilizzato da oltre 10 anni. Altro elemento che potrebbe giocare a favore della permanenza del nostro tribunale a Putignano, è il carico di procedimenti lavorati. I dati disponibili quest’anno indicano circa 3000 pendenze, circa 600 fascicoli tra tutele curatele, amministrazioni di sostegno ed eredità giacenti, 276 esecuzioni. Circa 230 procedimenti penali (in aumento), oltre 1000 procedimenti civili e 100 penali dinanzi al Giudice Di Pace.