Un intero plesso ospedaliero bloccato, per 64 posti covid dedicati, dei quali occupati ad oggi sono solo 22; solo 1 in terapia intensiva

Ospedale Putignano CovidPutignano Ba - Dallo scorso fine settimana l’ospedale di Putignano è diventato ospedale Covid dedicato. Ad oggi sono 22 i pazienti ricoverati nei vari reparti (9 in Medicina, 9 in Geriatria, 4 in Cardiologia, 2 in Chirurgia, 1 in Terapia intensiva).

Situazione assai diversa dal precedente provvedimento di conversione dell'ospedale di Putignano in Covid Hospital. La volta scorsa furono effettuati quasi 80 ricoveri in 36 ore, questa volta in due giorni sono stati ricoverati 22 pazienti in tutto l'ospedale.

Vi sono ancora pazienti seri, con polmonite interstiziale in insufficienza respiratoria, ma sono la minoranza. La maggior parte sono coloro che, ricoverati in altri ospedali per altre patologie, sono stati scoperti Covid-positivi.

Grazie ad un aggiornamento di stamattina del cardiologo Dott. Giangiuseppe Dalena, direttore FC del reparto di cardiologia del Santa Maria degli Angeli di Putignano, apprendiamo inoltre che una delibera della giunta regionale pugliese del 5 gennaio scorso non faceva rientrare l'Ospedale di Putignano nell'emergenza Covid. Tuttavia, a tempo di record tale decisione è mutata il 10 gennaio, formalizzata l'11 e diventata esecutiva il 15 gennaio. Per fortuna questa volta, sembrano rimaste disponibili alcune specialità, come quella della Cardiologia dove vengono ricoverati anche pazienti cardiologici Covid-positivi al tampone.

Nonostante molti studi abbiano dimostrato che la chiusura o riconversione degli ospedali in Covid Hospital aumenta notevolmente la mortalità dei pazienti per altre patologie, le autorità regionali hanno pervicacemente rinnovato tale provvedimento a carico di alcuni ospedali pugliesi, tra cui quello di Putignano che copre un bacino di almeno 6 comuni del territorio.

Con il risultato che, in questo periodo, l'assistenza sanitaria per i pazienti non covid, nel territorio che afferisce all'Ospedale di Putignano è quasi completamente azzerata. O comunque garantita da nosocomi iperaffollati.

«Ritengo che bisognerebbe cominciare ad adeguare gli ospedali alle malattie infettive, non solo al covid - Aggiunge il Dott. Dalena. - Una carenza dei nostri nosocomi è la mancanza di posti letto di isolamento. Eppure le malattie infettive che necessitano di questa procedura sono tante e abbiamo continuato a trattarle in maniera non proprio adeguata.

Penso che bisognerebbe adeguare gli ospedali, affinché ogni reparto abbia posti in isolamento, per pazienti covid o con altre malattie infettive, con un'organizzazione interna che protegga il personale e gli altri pazienti dalla diffusione di tali malattie. Certo, non è qualcosa che si organizza in pochissimo tempo, ma cominciamo; ogni chilometro si percorre iniziando dal primo metro...

Comprendo che l'amministrazione regionale non avesse i tempi per rendere operativa tale organizzazione ed abbia dovuto nuovamente ricorrere alle riconversioni - Conclude il Cardiologo, ma penso che sia necessario cominciare a pensare al futuro».

Nel frattempo la Sindaca Luciana Laera si mostra più conciliante sulla questione, annunciando dai social che dal 24 gennaio prossimo, sarà attiva la piastra ambulatoriale che erogherà prestazioni ai pazienti no Covid.

 
Condividi