Le famiglie lamentavano difficoltà a connettersi da casa. La scuola costretta a contratti da 300 euro al mese per potenziarla e Insegnanti in affanno con la didattica mista. Il Preside Mazzelli: «stiamo risolvendo».

Putignano Scuola elementare G.Minzele Sede provvisoriaPutignano Ba - Una ripresa delle lezioni, quella dopo le festività natalizie, per nulla serena per gli alunni della scuola elementare G.Minzele di Putignano che hanno optato per la didattica a distanza.

Stando a quanto lamentano i genitori che preferiscono far studiare i figli da casa, la didattica a distanza, per alcune classi del plesso ricadente nel Comprensivo Minzele-Parini, non funziona bene a causa di una connessione internet a macchia di leopardo.

«Mezza classe è rimasta senza lezione. – Denuncia un mamma. Violato il diritto allo studio per grave colpa e responsabilità della scuola».

Alle doglianze di questo genitore, hanno fatto eco anche quelle di altri che ritengono ci sia stato abbastanza tempo e risorse dello Stato e del Comune per provvedere ad organizzare la didattica a distanza.

Ma a gettare acqua sul fuoco arriva la puntuale replica del dirigente scolastico Dott. Raffaele Mazzelli, il quale, nel confermare talune difficoltà organizzative, peraltro comuni a quasi tutte le scuole pugliesi, assicura che negli ultimi giorni sono stati moltiplicati gli sforzi per risolvere la situazione.

«Anche se per farlo siamo costretti a sottrarre risorse economiche ad altre attività didattiche - Spiega il Dirigente -  abbiamo sottoscritto due nuovi contratti da 300 euro al mese per l’installazione della “fibra ultraveloce” e potenziare così la connessione internet». Inoltre i tecnici, seppure con i loro tempi, sono al lavoro risolvere il problema di alcuni punti ciechi all’interno dell’edificio di Vale Cavalieri di Malta.  Gli 11mila euro di fondi Covid pervenuti dallo Stato sono stati infatti appena sufficienti ad acquistare parte delle attrezzature necessarie all’intero comprensivo scolastico.

In pratica ogni sforzo possibile è stato messo in campo per garantire il diritto allo studio degli alunni, nonostante i pesanti disagi che ricadono sul personale scolastico,  sul quale viene de facto scaricato l’onere di continue riorganizzazioni interne, che rendono impossibile programmare in modo coerente il lavoro dei docenti e, quindi, l’offerta didattica.

Il riferimento è esplicitamente rivolto alle politiche scolastiche regionali volute dal Governatore della Puglia Emiliano.

Contro la didattica digitale integrata (ovvero parte degli alunni in presenza e parte degli alunni in collegamento) è palpabile il disagio di molti insegnanti, poiché ritenuta lesiva della qualità del processo di insegnamento-apprendimento. «La didattica mista è una condizione professionalmente mortificante e improduttiva per la classe docente – Aggiungono i rappresentanti del personale docente della Minzele -  La modalità a distanza si basa su principi metodologici e didattici differenti rispetto alla didattica in presenza. Pertanto è impossibile prevedere una didattica che comprenda le due modalità senza penalizzare l’una a discapito dell’altra...».

Almeno su un punto per ora genitori e insegnanti sono d’accordo: che si possa tornare al più presto alla tradizionale didattica in presenza per tutti.

 
Condividi