Dal tavolo di concertazione, al prezzo del latte, fino allo sblocco dei finanziamenti già destinati ad allevatori e caseifici per dare ossigeno alla filiera in grande difficoltà. Il Consiglio Comunale approverà un documento da sottoporre alle autorità regionali

Sebastiano DelfinePutignano Ba - Con la seconda ondata della pandemia, la contrazione dei consumi ha addirittura aggravato la crisi che attanaglia la filiera lattiero-casearia, a cominciare dal deprezzamento del latte alla stalla.

Le aziende di trasformazione, prima del lockdown acquistavano il latte al  mediamente al prezzo di 41 centesimi al litro, dall’inizio dell’emergenza sanitaria il prezzo alla stalla è sceso in diversi casi anche di circa 5 centesimi al litro, innescando un braccio di ferro tra trasformatori (caseifici) e allevatori (produttori del latte).

Nonostante gli interventi attuati durante prima ondata della pandemia che erano approdati nell’approvazione di un finanziamento regionale di 2 milioni di euro,  per dare liquidità alla filiera lattiero – casearia a seguito della ridotta produzione e per le mancate vendite a causa del Coronavirus, i soldi non sono di fatto ancora  arrivati e, con la seconda ondata, la contrazione economica del settore si ulteriormente aggravata.

A dirimere la questione potrebbe contribuire l’iniziativa partita da un consigliere comunale di minoranza, di Putignano, Sebastiano Delfine (FI), imprenditore agricolo e profondo conoscitore delle problematiche che assillano il settore (Nel territorio del comune di Putignano ci sono 126 allevamenti di bovini di cui 97 orientati alla produzione di latte).

Le sue proposte sono state recepite come punto all’Ordine del Giorno dal Consiglio Comunale per essere sottoposte poi alle autorità regionali e in particolare dell’assessore regionale all’agricoltura Donato Pentassuglia.

SOLO LATTE PUGLIESE PER LE AZIENDE DI TRASFORMAZIONE

Tra le richieste, quella di  istituire un tavolo di concertazione con i maggiori trasformatori del latte, oltre ai sindaci o loro delegati dei Comuni a vocazione zootecnica, al fine di raggiungere un accordo di cui la Regione si faccia garante, affinché durante la pandemia, venga utilizzato per la trasformazione solo latte prodotto in Puglia. Oppure, visti i poteri speciali demandati al Governatore della Puglia, di emanare una ordinanza apposita che imponga ai caseifici di utilizzare prioritariamente il latte di produzione pugliese garantendo altresì un adeguato prezzo di mercato.

STALLE DI SOSTA AUTORIZZATE

Tra le novità contenute nel documento anche la proposta di istituire le “Stalle di sosta autorizzate”. Poiché la gestione degli allevamenti è sovente a conduzione familiare, le “Stalle di Sosta” consentono di tutelare il patrimonio zootecnico di quegli allevatori e delle loro famiglie che dovessero risultare positivi al Covid e dunque non in grado di badare temporaneamente al proprio bestiame. Per tale scopo dovrebbe essere organizzata una squadra di giovani allevatori, incaricati dalla stessa Regione, che gestisca al meglio tali allevamenti provvisori, in attesa che i legittimi proprietari guariscano.

TAVOLO VERDE E FONDI REGIONALI

Le altre richieste riguarda poi a ruota il ripristinare del “tavolo verde” bloccato da anni, per poter fissare un prezzo di riferimento regionale le latte alla stalla, in accordo con le parti sindacali, associazioni di categoria, allevatori e casari e, soprattutto che vengano urgentemente destinati e liquidati i 2 milioni di euro stanziati con Legge Regionale 13 del 15 maggio 2020, a loro destinati.

FONDI EUROPEI MISURA 21 PSR

Da ultimo, si chiede alla Regione Puglia di sollecitare l’UE, con riferimento alle risosrse destinate all’agricoltura, di prorogare i termini della Misura 21 del PSR e contestualmente inserire anche il settore zootecnico tra i beneficiari dei fondi stanziati, in collaborazione con altre Regioni che condividono tale finalità.