A darne notizia ieri il consigliere comunale di minoranza Sebastiano Delfine (FI) che però accusa: i Comuni avrebbero potuto fare di più

Sebastiano Delfine 2 da sx convention AllevatoriPutignano Ba – Grazie al ‘Tavolo Latte’ convocato dall’Assessorato regionale all’Agricoltura martedì 14 aprile per chiedere sostegno alla filiera in Puglia, è emerso che la Regione sta individuando fondi straordinari da erogare in favore di allevatori a seguito del comunicato effettuato dai caseifici in data 31 marzo, e ai caseifici stessi alle prese con lo stoccaggio di cagliate congelate.

Lo comunica con un suo post dai social il consigliere comunale imprenditore agricolo di Putignano Sebastiano Delfine, che da sempre ha a cuore i settori della zootecnia e dell’agroalimentare nostrani e che nelle ultime settimane era intervenuto più volte sulla vertenza latte in Puglia, causata dall’emergenza Coronavirus, per la presenza di numerose aziende zootecniche e caseifici presenti sul territorio di Putignano e di alcuni Comuni viciniori.

la proposta di legge presentata prevede un finanziamento diretto agli allevatori, con due centesimi a litro di latte prodotto per almeno due mesi, marzo e aprile 2020, con un impegno di spesa per le casse regionali di un milione di euro utile ad indennizzarli per la riduzione della produzione. Previsto anche il sostegno ai trasformatori per lo stoccaggio delle cagliate, fatte esclusivamente con latte pugliese al prezzo alla stalla riconosciuto fino a febbraio 2020, oltre allo snellimento delle procedure per la consegna del siero agli impianti a biogas.

«Mi duole tuttavia ancora una volta constatare che le amministrazioni comunali del nostro territorio, non risulta abbiano mai partecipato ad alcun tavolo verde regionale, né che sia stata mai avviata una adeguata concertazione per cercare una soluzione politica al problema - Rimarca Delfine nella sua nota - Per esempio convocando un apposito tavolo tecnico tra sindaci, finalizzato ad “attenzionare” maggiormente le istituzioni regionali e nazionali, in merito a questa crisi che colpisce il nostro patrimonio zootecnico e delle aziende di trasformazione del latte».

Secondo Delfine, una concertazione che avrebbe avuto maggiore risonanza coinvolgendo anche l’Anci per il tramite del sindaco di Noci Domenico Nisi, quale referente per l’agricoltura.

Le obiezioni di del consigliere Delfine erano state motivo di scontro anche con l’assessore all’agricoltura del Comune di Putignano Sandro D’Aprile.

Un animato botta e risposta, sempre dalle pagine social, dove da una parte Sebastiano Delfine sollecitava interventi e faceva proposte finalizzate alla salvaguardia del patrimonio zootecnico e caseario locale e dall’altra l’assessore D’Aprile che bollava come “menzogne politiche” le critiche del consigliere di minoranza ed esibiva la documentazione dell’attività amministrativa svolta a tutela di queste categorie.

Documentazione che in consigliere Delfine ha contro dedotto essere in verità la prova provata di una sostanziale assenza di adeguato supporto istituzionale, soprattutto in considerazione della rapida escalation che la crisi del settore ha avuto con il passare dei giorni (successivi al documento esibito dall’assessore D’Aprile).

«…. Quello che Lei Assessore esibisce a sostegno del suo operato – Replica Delfine - è un documento datato 20 marzo 2020, che si riferisce inequivocabilmente ad una situazione antecedente a quella di cui oggi si fa riferimento e che dimostra soltanto che Lei è addirittura disinformato circa l’evoluzione che lo scontro tra caseifici e allevatori sulla riduzione del prezzo del latte ha avuto il successivo 31 marzo (della vicenda si è occupata anche la stampa nazionale)… Inoltre – Aggiunge Delfine - Trattasi di un documento di fatto inconcludente poiché non è stato in grado di farlo sottoscrivere da tutti i caseifici e da tutte le associazioni di categoria di Putignano, cosa fondamentale perché in questo momento di emergenza l’unione fa la forza...».

In definitiva uno scontro, che come il consigliere Delfine aveva più volte sottolineato era originato da: «Critiche che puntavano semplicemente a sollecitare l’amministrazione comunale, affinché mediasse una soluzione per soccorrere le aziende zootecniche e quelle di trasformazione, con particolare riferimento alla prospettata riduzione del prezzo del latte... Mentre l'assessore al ramo faceva "spallucce"... Il tutto al precipuo ed unico fine di tendere una mano istituzionale, ove possibile, ad entrambe le categorie... ».

Al di la dello scontro politico al livello locale, per fortuna a soccorrere è arrivata l’azione dei sindacati e delle associazioni di categoria che sono riuscite a portare a casa un sostegno economico da parte degli organi regionali e, nonché a livello nazionale, grazie ad uno stanziamento annunciato dal Ministero delle Politiche Agricole presso L’Unione Europea, di un fondo a sostegno degli ammassi afferenti alla filiera del latte e della carne.

 
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