Dal 1 Ottobre 2019 è partito il censimento della popolazione e delle abitazioni dell’ISTAT tornata 2019. Intanto la città sta invecchiando e il numero degli abitanti è in calo da 18 anni

Putignano vista palazzine lowPutignano Ba - Il Censimento Permanente della Popolazione e delle Abitazioni permette di misurare le principali caratteristiche socio-economiche della popolazione dimorante abitualmente in Italia. Rispetto al passato, con cadenza annuale e non più decennale, il Censimento permanente non coinvolge tutte le famiglie nello stesso momento, ma solo un campione di esse.

Le rilevazioni censuarie saranno acquisite dai rilevatori incaricati (che nella fattispecie per il Comune di Putignano sono due).
Sono previste due differenti modalità di rilevazione:

  1. Areale: i rilevatori si recheranno presso il domicilio della famiglia selezionata e prenderanno un appuntamento per effettuare l’intervista censuaria;
  2. Lista: i cittadini riceveranno dall’ISTAT una comunicazione con credenziali di accesso al portale on line, ove potranno autonomamente compilare il questionario dall’08/10/2019 al 13/12/2019.

Intanto a Putignano la popolazione decresce da 18 anni, con punte dal 2012 in poi. 26.600 i residenti nel 2018. Nel 2001 erano quasi 29mila

La popolazione della città del carnevale decresce con lento ‘stillicidio’ che si protrae ormai da parecchi anni e il numero dei decessi supera quello dei nuovi nati.
Secondo gli ultimi i dati demografici disponibili presso gli uffici comunali, al 31 dicembre 2018 la popolazione era di 26mila 600 unità.

Vale a dire 1650 cittadini in meno rispetto a quanto registrato alla fine del 2001 quando risultavano in aumento e avevano toccato quota 28mila 250.

Un trend negativo controbilanciato solo in parte da nuovi abitanti provenienti da altri comuni o da altre nazioni. I nuovi immigrati nel 2018 sono stati 367. Tra loro ci sono 292 cittadini provenienti da altri comuni italiani e 48 di nazionalità estera.

Gli emigrati, cioè coloro che hanno lasciato Putignano sono stati complessivamente 338 di cui 46 trasferiti all'estero. Il saldo tra chi arriva e chi va via da Putignano e di 29 persone in più ma, anche questo, che in ogni caso è in diminuzione rispetto agli anni precedenti, contrasta solo in piccola parte il calo della popolazione.

Terzo dato interessante è quello relativo ai nuovi nati. Nel 2018 sono stati appena 157 bambini nati, il numero più basso da decenni a questa parte, mentre i decessi sono stati complessivamente 264 con un saldo negativo di meno107.

Dato strettamente collegato con il calo dei matrimoni e l’aumento dei divorzi (quindi meno figli): solo 99 i matrimoni nel 2018 di cui 71 con rito religioso e 28 con rito civile; 9 separazioni e 22 divorzi.

La popolazione diminuisce e invecchia anche per via di altri indicatori come ad esempio quello dei tanti giovani che lasciano la città in cerca di lavoro e di nuove opportunità, o semplicemente si trasferiscono nei comuni viciniori perché comprare casa costa meno la le imposte comunali sono più basse di quelle di Putignano.  

LE RAGIONI DELLA DECRESCITA
Sembrerebbe  dunque questo effetto ‘dimagrante’ sotto il profilo demografico, sia riconducibile quasi esclusivamente al progressivo declino produttivo e commerciale della città.

Del boom economico degli anni Sessanta e Settanta legati all’espansione industriale del tessile e del manifatturiero che avevano fatto prosperare Putignano, è rimasto poco o nulla (opifici chiusi, locali commerciali vuoti, appartamenti in vendita ad ogni portone, ecc…), se non le imposte tra le più alte tra i comuni della provincia barese e il costo altissimo di immobili e appartamenti.

In estrema sintesi, la mancanza di lavoro e il caro casa, inibiscono i matrimoni e inducono i giovani a metter su famiglia altrove o a trasferirsi per motivi di studio, alla ricerca di nuove opportunità. A limitare un eventuale incoming demografico anche la progressiva perdita di numerosi servizi ai cittadini: dall’esattoria delle imposte dirette, all’ufficio di collocamento, alla sezione distaccata del tribunale e negli ultimi anni con la chiusura dell’ex sanatorio e con il depotenziamento dell’ospedale.

A questi vanno sommate gli scarsi investimenti e le infruttuose attività nel settore turistico e del marketing territoriale, risultati invece assai proficui per molti altri comuni, anche piccoli del Sud-Est barese.

 
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