Serviranno per sanare i debiti dell'ente ed eseguire alcuni lavori di manutenzione

Ex Conservatorio Putignano Cda Carella De Miccolis PipoliPutignano Ba - La guida della Fondazione Conservatorio S.Maria degli Angeli di Putignano è passata da poco più di un anno all’ex sindaco, Avv. Gianvincenzo De Miccolis, il quale riferisce che l’ente è gravato da  debiti per quasi 300mila euro tra Tari e Imu arretrati e per debiti verso banche e altri creditori.

I crediti per fitti non riscossi da immobili ceduti in locazione per circa 50mila euro, laddove recuperati, non sarebbero affatto sufficienti a coprire le varie esposizioni debitorie pendenti. Per questo il Cda dell’ex conservatorio, ha scelto di mettere in vendita due cespiti immobiliari di proprietà al fine di monetizzare e tamponare i debiti maturati.

Stando ai dati finanziari forniti, sull’ente gravano debiti per 277mila euro (di cui 148mila per imposta Imu non pagata, 45mila per Tarsu non pagata, 27mila di debito verso banche e 57mila di debiti vari).

A questi debiti vanno aggiunti i circa 16mila euro di Tfr per i dipendenti e 50mila euro di morosità per affitti non riscossi. Questi numeri, ovviamente incidono sulla gestione corrente dell’ente che vede costi certi per 135mila euro ed entrate (solo sulla carta) di 139mila euro.

Tanto è quanto emerso nel corso della recente conferenza stampa convocata dallo stesso consiglio di amministrazione dell’ente, a circa un anno dall’insediamento: il presidente, Gianvincenzo Angelini De Miccolis, affiancato dai consiglieri Giovanni Battista Pipoli e Vito Carella. Il patrimonio immobiliare dell’ex Conservatorio consta tuttavia di 32 unità tra appartamenti, edifici e terreni.

Dunque per contenere la situazione debitoria, recuperare le morosità e ripristinare la gestione corrente è stata compiuta la scelta di mettere in vendita con regolare bando a base d’asta, il famoso terreno edificabile di via Generale Luigi Sabato (La Cupa), denominato “Villetta Perna” (dal nome della donatrice). Rispetto ad altri cespiti disponibili, trattandosi di un’area edificabile, essa viene fortemente tassata dalla legge e nel contempo non produce alcuna rendita per la proprietà. Il prezzo base d’asta  del suolo è di €1.055.000,00 e permetterebbe all’aggiudicatario di realizzare circa una ventina di villette.

A ben guardare l’idea di mettere in vendita questo terreno con gli stessi intenti era stata già annunciata nel 2013 dal precedente Cda. In quell’occasione fu espressamente dichiarato: <<Somme che per statuto, laddove introitate, non possono essere utilizzate per pagare gli stipendi ai dipendenti o coprire eventuali esposizioni debitorie, ma dovrebbero essere  finalizzate a interventi di restauro, conservazione e valorizzazione del patrimonio, nonché per il mantenimento in vita dell’ente>>. 

In vendita anche un secondo terreno, questa volta agricolo, che insiste in contrada lombardi a Castellana Grotte, per un valore complessivo di circa 250mila euro. Il presidente ha concluso la conferenza ricordando che l’obiettivo principale del cda è quello di <<ridare vita e forza a quelle che sono le finalità istituzionali dell’ente e tra questi anche l’obbligo di conservazione e manutenzione del patrimonio, perché da sempre, il patrimonio è stato pensato per garantire il raggiungimento degli obiettivi con le rendite che esso stesso produce>>.

Parliamo tuttavia di un patrimonio che in origine valeva quasi 10 milioni di euro, ma che oggi, da quel che risulta, nonostante tutte le buone intenzioni dichiarate da di chi lo ha amministrato nel tempo, si presenta di fatto assai deteriorato, poco produttivo e richiede sostanziali e sempre più onerosi interventi di manutenzione.