Riceviamo e pubblichiamo... Italia Nostra Sezione di Putignano informa la cittadinanza che dopo aver letto i documenti avuti dal Comune di Putignano, esprime una forte contrarietà alla realizzazione dell’impianto di trattamento frazionata dei rifiuti organici

Il comunicato:

Italia_Nostra_-_Impianto_di_compostaggioE’ stata rilevata una forte contraddizione tra quanto dichiarato nella lettera d’intenti presentata dalla società realizzatrice e la relazione tecnica. Nella prima si sostiene che l’impianto dovrà trattare solo la frazione umida dei rifiuti urbani raccolta con il metodo porta a porta e perciò selezionata in partenza.





Nella relazione Tecnica viceversa descrive un processo di trattamento di 1.200 ton/giorno di rifiuti solidi urbani (RSU). Questi dopo essere triturati e separati magneticamente vengono vagliati per ottenere, come sottovaglio la parte organica, e come sopravaglio la frazione secca.


Non occorre essere esperti per capire che dopo la triturazione e la vagliatura del rifiuto tal quale, non è possibile selezionare/recuperare alcunché a parte i metalli.


Pertanto, quello che viene fatto passare per un impiantino dedicato al compostaggio della frazione selezionata dei rifiuti urbani (raccolta porta a porta) viene descritto in relazione come un impianto di trattamento RSU da 1.200 ton/giorno con conseguente elevato impatto ambientale, neanche paragonabile con quello atteso da un semplice impianto anaerobico.


Ricordiamo all’Amministrazione di Putignano che esiste già un impianto pubblico dato in gestione di biostabilizzazione del RSU prodotto dall’ambito cui appartiene anche Putignano, in quel di Conversano.


Dopo la biostabilizzazione la parte umida finisce oggi in discarica e quella secca dovrebbe essere trasformata in CSS (combustibile secco secondario).


Pertanto non servono altri impianti, ma occorre ottimizzare semplicemente l’impianto di Conversano e spingere sulle raccolte differenziate porta a porta.


Si rammenta che è notizia recente (Gazzetta del Mezzogiorno 16/02/2017) che il contratto che firmò il commissario dei rifiuti Nichi Vendola con la Cogeam, consorzio padrone dell’80% dell’immondizia pugliese, è illegittimo in quanto troppo sbilanciato a favore del gestore privato.


Questo sistema messo nelle mani dei privati (gruppo Marcegaglia) ha bloccato gli impianti pubblici creando un vero e proprio monopolio, che la politica pugliese (commissario Nichi Vendola) non ha ponderato, rendendosi responsabile.