La comunità, i sindacati e le associazioni si interrogano sull’interesse manifestato dalla locale amministrazione alla realizzazione in loco di un impianto di compostaggio per il trattamento dei rifiuti

PutImpianto_Compostaggio__-_Dibattito_pubblico_Putignanoignano Ba – Venerdì sera si è tenuto un dibattito pubblico sul tema, alla presenza dell’ex Direttore dell’Arpa Puglia Giorgio Assennato e di rappresentanti di Legambiente Putignano e Uil. L’incontro non ha goduto della presenza del sindaco Giannandrea, con delega all’ambiente, pure invitato all’incontro, ma gravato da precedente impegno.

Motivo di tali approfondimenti sul tema, la preoccupazione diffusa che un impianto di compostaggio così grande  che tratterebbe l'organico proveniente da 25- 30 comuni viciniori, causando peraltro un andirivieni sul territorio di camion carichi di spazzatura. Il tutto in un area, individuata, seppure provvisoriamente, in contrada Ponte La Macchia, all’intersezione delle provinciali per Gioia del Colle e Sammichele, dove dovrebbe sorgere il maxi-impianto di trattamento della frazione organica dei RSU di 30 comuni del circondario.

La maggiore preoccupazione riguarda l'impatto ambientale che, secondo i beneinformati, non potrà mai essere pari a zero per un maxi-impianto di queste dimensioni. Tuttavia quello che va castituendosi non è un vero e proprio fronte del ‘No’. Semmai più propenso alla realizzazione di piccoli impianti non impattanti, che rispondano alle esigenze del singolo comune.

Intanto, il Comitato Beni Comuni - CGIL – CISL – UIL – ANP Confederazione Italia Agricoltori Putignano scrivono ai giornali:

Il 4 giugno del 2015 il sindaco di Putignano Domenico Giannandrea ha sottoscritto un accordo con le sigle: CGIL Putignano, Comitato per i Beni Comuni, UIL di Putignano, CISL di Putignano, ANP CIA di Putignano, con lo scopo di far ripartire tutta la partita della differenziata in sei precisi punti programmatici.

L’accordo ottenuto dopo diversi e proficui incontri proponeva una verifica di incontro a settembre, mai avvenuta e di cui ancora oggi non abbiamo risposta.

Fra i punti programmatici c’era la proposta per far dotare il comune di Putignano di un piano di fattibilità per un impianto di compostaggio di comunità, utile a ridurre significativamente i costi di smaltimento dell’organico.

Si tratta di impiantistica di piccola dimensioni, utili a trasformare in compost frazioni organiche proveniente da mense, condomini o aziende agricole. Le piccole dimensioni, il bassissimo impatto ambientale, la facilità di utilizzo, i test effettuati dall’Enea, li fanno preferire ai grossi impianti di compostaggio industriale, col vantaggio che un singolo comune può dotarsi di più impianti di questo tipo.

 In Puglia abbiamo già alcuni comuni che se ne sono dotati: e le dimensioni ridotte, l’assenza di odori, la garantita sicurezza, hanno permesso di installare gli stessi impianti presso gli stessi edifici pubblici, comprese scuole.

Inoltre in data 28 ottobre 2016, la regione Puglia ha emesso un bando per un finanziamento di 230.000 euro (ma se il progetto fosse stato cofinanziato dal Comune, l’importo poteva essere superiore) per l’acquisto di un impianto pubblico di compostaggio di comunità.

Non ci risulta che il comune di Putignano abbia fatto domanda per partecipare al bando pubblico, perdendo così un’importante occasione.

Recentemente un confronto avviato il 10 gennaio 2017 fra la regione Puglia e molteplici associazioni ambientaliste di Puglia, ribadisce l’importanza di incentivare la diffusione di impianti di compostaggio di comunità pubblici, più piccoli e dimensionati sulle reali esigenze del bacino di riferimento, contro i grossi impianti di compostaggio industriali di maggior impatto ambientale.

In questo senso il sindaco di Putignano va in direzione opposta e contraria al bene dei cittadini, volendo dotare il nostro comune di un grosso impianto privato di compostaggio industriale, da situare di fronte ad un’azienda zootecnica al di fuori dei limiti di legge prescritti. Un impianto che se dovesse nascere, trasformerebbe il nostro comune in un polo industriale per lo smaltimento dell’organico degli altri comuni a fronte di  un misero ristoro ambientale.

È quindi, la scelta del nostro sindaco, una scelta errata e pericolosa sotto tutti i punti di vista.

Pertanto torniamo a ripetere la necessità che il sindaco di Putignano, torni a rispettare l’accordo siglato con sindacati e comitato nel 2015 per fare funzionare realmente tutta la partita della differenziata.


A fronte di queste e di altre analoghe eccezioni, ora si attende di conoscere l'effettiva posizione della locale amministrazione e di avere maggiore contezza della portata dell'impianto che si intende realizzare, nonché dei reali benefici economici e funzionali ad essa eventualmente collegati.

 
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