Il Dott. Francesco Di Mola, medico anestesista, percorre 115 chilometri tra andata e ritorno in sella alla sua mountainbike

PuDott_Di_Mola_-_Medico_Pendolare_in_bicitignano Ba . Da quando ha scoperto la sua passione per la bici, Francesco Di Mola, 36 anni, scapolo, medico anestesista di Altamura in servizio presso il reparto di chirurgia del Santa Maria degli Angeli di Putignano da luglio 2015, ha deciso di recarsi al lavoro in sella alla sua mountain bike, percorrendo 110 chilometri: 55 all’andata e altrettanti per fare ritorno a casa a fine turno.

<<Attualmente lo faccio solo quando ho il turno di notte per poter sfruttare gli spostamenti con la luce naturale – Spiega il Dott. Di Mola -  Parto verso le 16,30 da Altamura e arrivo intorno alle 19 a Putignano che si vede ancora. Quando smonto dalla notte è già giorno e posso tranquillamente rimettermi ai pedali>>.

La distanza più lunga percorsa a bordo della sua due ruote in allenamento è di circa 120 chilometri e si tratta di una passione anche piuttosto recente, con ci racconta lo stesso Di Mola: <<ero già allenato perché pratico la corsa e sport subacquei in apnea. Poi ho pensato, perché non allenarmi recandomi al lavoro in bici? Ci vogliono circa due ore e mezzo per fare 55 chilometri, ma stiamo parlando di una mountain bike e non di una bici da corsa che consente performance migliori. Anche se ora sto pensando di acquistarne una da corsa>> .

Il Dott. Di Mola ci ha anche spiegato che si tratta di un percorso anche piuttosto differenziato: partendo da Altamura prende per la via vecchia per Cassano, poi verso Acquaviva ove c’è la ciclopedonale, proseguendo per Sammichele di Bari e poi Putignano, passando da ognuno di questi comuni per rendere il viaggio meno monotono. Il tratto più problematico è quello Tra Sammichele e Putignano, per via delle curve, delle auto che spingono sull'acceleratore nonostante sia piena di buche.

Dott_Di_Mola_-_Medico_Pendolare_in_bici_2Neanche le avversità atmosferiche riescono a dissuadere il nostro ardito cicloamatore che però ammette che, se anche la pioggia non costituisce un impedimento, il vento rappresenta il peggior nemico del ciclista, perché quando soffia contro ti costringe a scendere dalla sella e a proseguire a piedi. Immancabile a questo proposito anche il kit di emergenza. Nel piccolo bagaglio del Dott. Di mola ci sono oltre alla borsa professionale, un copertone di riserva per le eventuali forature, una borraccia dell’acqua e una maglietta di ricambio.

L’auspicio di Francesco Di Mola è che sempre più persone decidano di lasciare l’auto a casa per spostarsi a piedi o in bicicletta, soprattutto quando si tratta di coprire distanze minime.

Come egli stesso ci ha precisato, la bicicletta è ecologica: non vi è consumo di ossigeno, nessun gas di scarico, nessun rumore, ma risparmio di energia e di spazio occupato. Un’auto che percorre 500 km brucia invece quasi 100.000 litri di ossigeno - il fabbisogno annuo di un adulto. Andare in bicicletta fa bene alla salute: studi dimostrano che andare in bicicletta tutti I giorni aiuta a prevenire l’infarto, l’ipertensione,  l’obesità, l’astenia muscolare e i disturbi del sonno.

Basti pensare che dall’anno scorso il governo francese ha deciso di versare un’indennità di 25 centesimi a chilometro percorso per i cittadini che vanno al lavoro in bicicletta. E’ una delle misure anti-smog avviate  dal ministro dell’Ecologia francese, Ségolène Royal e che in tanti sperano possa essere imitata anche in Italia.

 
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