Console: 'Sono stati quattro anni di vessazioni, ma abbiamo lavorato per il bene dell'ente, salvaguardando l'ingente patrimonio

PD_Putignano_Di_Masi_-_ConcolePutignano Ba - Il dottor Pietro Console, ha ufficializzato qualche sera fa in conferenza stampa, le sue dimissioni da presidente della Fondazione Conservatorio Santa Maria degli Angeli di Putignano, comunicando che insieme a lui hanno rassegnato le dimissioni anche Lanfranco Albanese e Gianni Mignozzi.

Restano invece incarica Alessio Sportelli e Vito Carella, quest'ultimo in qualità di consigliere più anziano ha assunto la presidenza temporanea.

'Sono stati 4 anni di continue vessazioni', ha dichiarato console a margine del suo intervento, per una serie di pressioni ricevute a seguito delle scelte d’amministrazione, perseguite nell’esclusivo interesse dell’ente. ‘Abbiamo chiuso il bilancio quasi in parità. A parte un piccola perdita di esercizio di €1.000’.

Così Pietro Console, che ha ricordato che, nonostante il contenimento dei costi, sono state realizzate opere migliorative della struttura che ne aumentano il valore. <<Abbiamo rischiato il default>>, aveva dichiarato Console poco dopo l’insediamento, a seguito di una ricognizione delle attività della Fondazione S. Maria degli Angeli nel 2013,  mirata ad una più oculata e lungimirante gestione economica del patrimonio.

Il Centro socio educativo diurno (doposcuola) per esempio, che non era dotato di un’autorizzazione definitiva, è stato sottoposto a interventi di adeguamento per quasi 60mila euro. Centro socio educativo che aveva presentato un passivo nel 2013 di 30mila euro. Sono stati eseguiti sfratti per morosità e interventi di manutenzione in appartamenti locati, ridotti in pessime condizioni.

Pur mettendo in vendita alcuni cespiti immobiliari presenti nel patrimonio della Fondazione, le somme introitate, per statuto, non possono essere utilizzate per pagare gli stipendi ai dipendenti o coprire eventuali esposizioni debitorie, ma devono essere  finalizzate a interventi di restauro, conservazione e valorizzazione del patrimonio, nonché per il mantenimento in vita dell’ente.

La gestione finanziaria dunque, non consentiva di sopportare costi di personale dipendente. Per questo si scelse di chiedere alle maestre che si occupavano dell'asilo di costituirsi in cooperativa per continuare ad assicurare il servizio e a lavorare.

Da allora, per tuta la durata della nostra amministrazione ci siamo dovuti confrontare con una serie di problemi. Prima la Fondazione fu oggetto di un interpellanza in consiglio comunale e arrivò una prima convocazione in Regione con una visita da parte dell'allora assessore regionale alla Sanità Elena Gentile. Problemi da cui la Fondazione è sempre uscita pulita. Peccato che la documentazione prodotta non sia stata mai presentata nei luoghi istituzionali. L'assessore alla Sanità infatti non ha mai risposto all'interpellanza impedendoci anche di pubblicato di pubblicare il risultato degli ispettori della Regione’.

Console ha anche ricordato la vicenda giudiziaria insorta a seguito della battaglia legale incardinata dalla ex coordinatrice della comunità educativa putignanese Paola Troilo, licenziata il 31 maggio 2013 a seguito dell’esternalizzazione dei servizi e della centro socio-educativo alle insegnanti costituitesi in cooperativa. Con successiva sentenza n°4285/2015 del 09 luglio 2015, il Giudice del Lavoro del Tribunale di Bari, dott. G. Minervini, ha dato ragione alla Fondazione, dichiarando inammissibile il ricorso promosso dalla dott.ssa Troilo e la successiva reintegrazione disposta dal Giudice della fase sommaria.

Si è trattato di amministrare un patrimonio che vale quasi 10 milioni di euro ma che è fortemente deteriorato dal tempo e richiede molti interventi di manutenzione. Inoltre c'è il mutuo da pagare e alcuni arretrati di Imu (quasi 12mila euro a rata. Uno spiraglio in questo momento sembra essere il ricavato che si otterrà dalla vendita di alcuni suoli che il Comune sta espropriando per via del rischio idrogeologico. Ci sono inoltre delle somme che dovrebbero rientrare dopo la chiusura del contenzioso con una dipendente per un ammontare di circa €15.000’.

 
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