Ingresso libero. Domenica 29 agosto alle 21.00 in piazza Sacramento

uno nessuno centomila enrico lo versoAlberobello - Enrico Lo Verso ad Alberobello in Uno Nessuno Centomila nell’adattamento proposto e diretto da Alessandra Pizzi (che ne è anche la produttrice, con la sua Ergo Sum) per il secondo appuntamento della rassegna «Il teatro è un atto d’amore».
L’appuntamento è per domenica 29 agosto (alle 21, piazza Sacramento) nella splendida cornice del Trullo Sovrano. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

L’evento rientra nel cartellone «Trulli Viventi-Estate 2021», il programma di appuntamenti realizzato dall’amministrazione comunale.

Acclamato dalla critica e dal pubblico soprattutto dei più giovani, lo spettacolo nel 2018 ha ricevuto a Busto Arsizio il «premio Delia Cajelli per il Teatro», nell'ambito della seconda edizione delle Giornate Pirandelliane promosse dall'associazione Educarte in collaborazione con il Centro Nazionale Studi Pirandelliani di Agrigento. Nella 2017, invece, ha vinto il premio Franco Enriquez per la migliore interpretazione e la migliore regia.
«Dopo Danilo Rea, Enrico Lo Verso continua il ciclo di tre eventi dedicati al teatro – spiega l’assessore alla Cultura e all’Unesco Alessandra Turi –. Un ciclo che, come recita il titolo stesso della rassegna, è un atto d’amore che porta in scena tutta la magia della rappresentazione e che si concluderà il 1° settembre con Enzo Decaro. Un atto d’amore verso il teatro, verso il pubblico e verso i nostri meravigliosi trulli che da 25 anni sono patrimonio dell’umanità con l’obiettivo di portare il teatro tra la gente sperimentando nuovi percorsi artistici che parlano e parleranno anche nei prossimi mesi soprattutto ai giovani».
A cinque anni dal debutto (il 29 luglio 2016 a Lecce), dopo 300 repliche nei più importanti festival e teatri nazionali ed internazionali e oltre 300mila spettatori, continua la tournée dello spettacolo con cui l'attore palermitano e la regista salentina rendono omaggio ad uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi, portando in scena la sua opera chiave.


SINOSSI. Uno Nessuno Centomila, realizzato in occasione dell’ottantesimo anniversario della morte di Pirandello, è l’adattamento teatrale della storia di un uomo che sceglie di mettere in discussione la propria vita a partire da un dettaglio minimo, insignificante. Il pretesto è un appunto, un’osservazione banale che viene dall’esterno. I dubbi di un’esistenza si dipanano attorno ad un particolare fisico. Le cento maschere della quotidianità lasciano il posto alla ricerca del Sé autentico, vero, profondo. L’ironia della scrittura rende la situazione paradossale, grottesca, accentua gli equivoci. La vita si apre come in un gioco di scatole cinesi e nel fondo è l’essenza: abbandonare i centomila per cercare l’uno, a volte può significare fare i conti con il nessuno. Ma forse è un prezzo che conviene pagare, pur di assaporarla, la vita. In forma di monologo, il testo è affidato al racconto e alla bravura interpretativa di Enrico Lo Verso che, dopo anni di assenza dal teatro, è tornato sul palcoscenico per dar vita ad un contemporaneo Vitangelo Moscarda, l’uomo “senza tempo” e ai personaggi del romanzo pirandelliano, in un allestimento minimale ma mutevole in ogni contesto. Una sorta di seduta psicoterapeutica da cui si viene irrimediabilmente attratti, per affondare le mani nella propria mente, inconsapevoli degli scenari che potrebbero aprirsi.
«Avrei voluto che Pirandello fosse vivo - spiega Alessandra Pizziper mostrargli la grandezza della sua parola e l’attualità del suo pensiero che immobilizzano il pubblico ad ogni spettacolo e chiedergli se fosse mai stato consapevole delle conseguenze che avrebbe potuto produrre la tumultuosa portata di quel suo messaggio. Di qui l’idea di una nuova ed originale messa in scena volta a rendere la perennità del pensiero pirandelliano, l’atemporalità del protagonista uomo di ieri, di oggi, di domani».
Enrico Lo Verso mette in scena un contemporaneo Vitangelo Moscarda.
Un’interpretazione naturalistica, immediata, “schietta”, volta a sottolineare la contemporaneità di un messaggio universale, univoco, perenne: la ricerca della propria essenza dentro la giungla quotidiana di omologazioni. La voglia di arrivare in fondo e di assaporare la vita, quella autentica, oltre le imposizioni sociali dei ruoli. La paura di essere soli, fuori dal grido sociale della massa. Ed infine, il piacere unico, impagabile, della scoperta del proprio “uno”: autentico, vero, necessario. Il Vitangelo Moscarda interpretato da Lo Verso diventa uomo di oggi, di ieri, di domani. Il testo diventa critica di una società che oggi, come cento anni fa (quando il testo fu concepito), tende alla partecipazione di massa a svantaggio della specificità dell’individuo. Ma la sua è una critica volta ad un finale positivo, la scoperta per ognuno di essere se stessi, dentro la propria bellezza. L’interpretazione non manca di ironia e sagacia, ricca com’è di inflessioni e note di colore tipiche siciliane, tanto care all’autore del testo, al personaggio Vitangelo Moscarda e all’attore che lo interpreta. Una messa in scena mutevole in ogni contesto, nel rapporto empatico con il luogo e con chi ascolta che dà forma ad un personaggio che è uno, centomila o nessuno, tutti per la prima volta affidati al racconto di una voce.

L’accesso del pubblico alla serata avverrà nel rispetto assoluto delle norme antiCovid. Potranno accedere solo coloro che saranno muniti di Green PASS.

 
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