Il Coordinatore della Breast Unit dell’IRCCS G.Paolo II di Bari, illustra al nostro canale salute, le ultime novità terapeutiche in materia

Tumore al Seno Oncologo Dott. F. Giotta 6Putignano Ba – In una sala gremita del Centro Polivalente Comunale Anziani di Putignano, si è svolta l’altra sera un’interessantissima conferenza sulle forme tumorali della mammella.

Relatore dell’incontro è stato il medico oncologo Dott. Francesco Giotta, coordinatore della Breast Unit – Giovanni Paolo II di Bari.

Tumore al Seno Oncologo Dott. F. Giotta 1La conferenza è stata preceduta da una videointervista nel quale il rinomato professionista, peraltro di origini putignanesi, come egli stesso ha tenuto a sottolineare, ha evidenziato le ultime promettenti novità in ambito di prevenzione e terapeutico che stanno consentendo di ridurre drasticamente la mortalità di questi tipi di tumore.

Intervistato dal giornalista e divulgatore scientifico Patrizio F. Pulvento, si è snodata una conversazione che, partendo dal sospetto clinico, passando per la diagnosi strumentale e istologica, fino al percorso multidisciplinare e altamente specialistico, si è compreso il ruolo fondamentale della Brest Unit per il paziente affetto da questa patologia.

Tra le novità più importanti emerse dalla edotta conversazione, la possibilità a breve di poter predire, in caso di familiarità (un precedente caso in famiglia), una predisposizione allo sviluppo del tumore grazie ai nuovi test genetici del BRCA1-2.

Nelle donne più giovani, soprattutto se nullipare, è possibile oggi persino salvaguardare la fertilità, anche a seguito di trattamento terapico da carcinoma della mammella.

Sono stati inoltre menzionati i nuovi trattamenti esperibili in caso di tumori con recettori ormonali (Luminal Type 1-2), gli HER2 trattabili con anticorpi monoclonali e persino i tumori più aggressivi cosiddetti “triplo negativo” nei confronti dei quali si sta rivelando decisivo l’uso degli immunoterapici.

Fermo restando il ruolo ancora centrale della radio e chemioterapia che possono anche precedere la rimozione chirurgica dei soli tessuti malati, in modo da poter eseguire una procedura “conservativa” della parte più cospicua della mammella, con la tecnica della mastectomia che conserva il complesso di areola e capezzolo (nipple sparing mastectomy).

 
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