Il Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria civile e dell’Architettura del Poliba ha realizzato il modello in scala (Fotogallery)

Basilica SS Medici oggi senza la cupolaAlberobello Ba - L'attuale basilica dedicata ai santi Medici di Alberobello, la cui prima pietra del cantiere fu posta il 12 novembre 1882, non fu mai completata. Ampliamenti e interventi di manutenzione si registrarono nel 1947-48, 1956-57, 1959 e ad inizio anni ’80. Il pezzo mancante rimase proprio la cupola, prevista nel progetto e mai realizzata, che nella simbologia rappresenta la centralità di un monumento religioso. In essa si raccoglie l’universo simbolico, il cielo con il suo firmamento.



L’incrocio tra navata e transetto infatti, rispecchia da sempre il punto nodale di ogni basilica. Esso rappresenta l’ascensione verso Dio attraverso l’unico ed inconfondibile gesto architettonico, forse il più importante e complesso, ovvero la sua cupola, che tende al cielo, racchiudendolo in una sfera.

Il progetto architettonico Poliba. Il progetto della cupola, rimasto sulla carta, potrebbe trovare ora soluzione e realizzazione mediante una proposta progettuale tecnologicamente innovativa messa a punto al Politecnico di Bari nel rispetto della tradizione e della filosofia progettuale del Curri.

L’ipotesi progettuale nasce nel 2018 attraverso una collaborazione tecnico-scientifica tra Amministrazione comunale di Alberobello, la Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e Monumentali – Corso di Perfezionamento CESAR del Politecnico di Bari e New Fundamentals Research Group, associazione scientifica di ricerca progettuale facente capo al DICAR (Dipartimento di Ingegneria Civile ed Architettura del Politecnico di Bari) diretta dal prof. Giuseppe Fallacara.


L’idea di completare il progetto originario del Curri, restituendo l’organicità complessiva progettuale pensata dall’autore nel 1882, è da anni un obiettivo di diverse associazioni locali ed esponenti del mondo culturale della città pugliese.

Il progetto di completamento sviluppato all’interno del corso di perfezionamento CESAR del Poliba, prevede una struttura portante leggera.

Esso ha individuato come scelta più compatibile la costruzione della cupola attraverso una struttura in carpenteria lignea portante, per definizione, molto naturale, economica, capace di coprire grandi luci grazie alla sua elasticità e leggerezza, oltre che robustezza e semplicità di lavorazione.

Per la costruzione del modello geometrico e statico dell’intelaiatura a carpenterie lignee della nuova cupola si sono presi a riferimento i trattati ottocenteschi in uso in Europa all’epoca del Curri tra cui spicca il Trattato di Rondelet, L’art de Batir. Attraverso lo studio di questi trattati, si è ipotizzata una complessa carpenteria lignea, dimensionando non solo gli elementi lineari di cui è costituita, ma soprattutto gli incastri tridimensionali che collegano le superfici complesse, anche a doppia curvatura, e che ottimizzano il corretto dissipamento delle spinte verticali ed orizzontali e delle resistenze.

L’opera di completamento prevede una componente lignea relativa allo scheletro strutturale e per il rivestimento interno, una componente lapideo-geopolimerica ed una componente metallica, in particolare rame, prevista per il rivestimento esterno della stessa.

La presentazione ai cittadini del progetto e del modello in scala della cupola della Basilica dei Santi Medici, realizzato al Poliba, ha avuto luogo sabato, 28 settembre 2019, ore 10.00, in piazza Curri, in occasione della ricorrenza di festa dei patroni della città. Essa prosegue, in continuità, i lavori di presentazione delle idee progettuali sulla Basilica dello scorso dicembre 2018.

Un po’ di storia.

E’ il 27 settembre dell’anno 1636. Il devoto Conte (Giangirolamo II, Acquaviva d’Aragona, conte di Conversano, duca di Nardò) organizza nella Silva (quella che diventerà Alberobello) una processione, cui fanno ala con torce gli armigeri e i pochi abitanti del posto, invitando, altresì, nobildonne e gentiluomini del feudo” (A. Martellotta, 1986). Comincia da quel lontano giorno, sino ad oggi, la perdurante e crescente devozione dei fedeli di quel luogo ai Santi taumaturghi, Cosma e Damiano. Culto, tutt’oggi, particolarmente sentito nelle regioni meridionali e che trova in Puglia la maggiore diffusione, terra storicamente più vicina alle tradizioni di fede venute da oriente.

Il culto introdotto dalla nobile famiglia, Acquaviva d’Aragona viene gestito fino al 1665 e trova spazio, inizialmente, in una cappella rurale a forma rettangolare, dedicata alla Madonna delle Grazie, già presente dal 1609. Il numero crescente degli abitanti e delle conseguenti necessità di spazio porta ad un ampliamento della primitiva chiesa nel 1725. Fu re Ferdinando IV di Borbone nel 1797 ad elevare il villaggio “Albori Belli” a Città regia. Tale nuovo status e le nuove esigenze unite ad una crescita della popolazione portarono al progetto nuovo, ideato dall’architetto, Antonio Curri, alberobellese di nascita, di grande fama e attività nella seconda metà dell’ottocento nel mezzogiorno e a Roma (tra le sue opere la galleria Umberto I di Napoli). L’antica chiesa venne sostituita dall’attuale basilica dedicata ai santi Medici.

L’opera però non fu mai completata.