Eseguite dai Carabinieri 5 misure coercitive nei confronti di persone di Alberobello, Castellana Grotte e Conversano
Bari - Questa mattina, nell’area metropolitana di Bari, precisamente in Conversano, Castellana Grotte ed Alberobello, personale del Comando Provinciale del capoluogo pugliese, unitamente ad unità del 6° Elinucleo e del Nucleo Cinofili di Modugno, ha dato esecuzione a 5 misure coercitive.
Di queste una notificata in carcere a G.G. 40enne di Alberobello; 2 in regime domiciliare B.V. 49enne e G.D. 35enne, entrambi di Conversano; 2 dell’obbligo di dimora L.V. 50enne ed M.K. 42enne, entrambi di Castellana Grotte), emesse dal G.I.P. del Tribunale Barese, nei confronti di altrettanti soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, di tentata estorsione, furto aggravato, riciclaggio e ricettazione, in concorso.
I provvedimenti sono stati emessi in base ad un’indagine avviata nel luglio del 2017 dalla Compagnia di Monopoli, sviluppata mediante attività tecniche e dinamiche, nonché attraverso numerose perquisizioni e sequestri, che ha svelato l’esistenza di un gruppo criminale dedito ai saccheggi di aziende edili ed agricole del sud-est barese, tra cui ricade anche Putignano.
Nel dettaglio, da queste ultime, gli indagati sottraevano macchine operatrici (trattori, ruspe, escavatori), provvedendo, in seguito e previa alterazione dei rispettivi indici identificativi, ad immetterle nel mercato illegale parallelo, sostenuto da imprenditori attivi nei medesimi settori produttivi delle vittime, ovvero a restituirle ai proprietari, pretendendo in cambio un consistente corrispettivo in denaro.
L’attività investigativa ha consentito di documentare come, dopo aver effettuato sopralluoghi nei pressi degli obiettivi da razziare, pedinato i proprietari delle predette imprese, nonché pianificato orari e vie di fuga da rispettare e seguire, utilizzando autocarri blindati, gli appartenenti alla compagine forzavano i cancelli di ingresso delle ditte, prelevavano i mezzi custoditi all’interno, per poi occultarli in depositi procurati da prestanome, onde consumare le suddette, conseguenti condotte criminali.
L’inchiesta ha complessivamente fatto piena luce su 10 furti, nel corso dei quali venivano rubati 15 mezzi pesanti, del valore complessivo pari a circa 1milione di euro, nonché su un tentativo d’estorsione.