Fabio Salvatore ha perso il padre in un incidente stradale. Un libro intimo e spirituale. L'evento è stato promosso dall'ass. Vivi la Strada .it. Nel corso della serata si è parlato anche di omicidio stradale ed ergastolo della patente
Putignano Ba - Si è svolta nella prima serata di lunedì, presso la cripta della Parrocchia di San Domenico a Putignano, la presentazione del nuovo libro di Fabio Salvatore, scrittore e regista pugliese, che attualmente dirige spot di comunicazione sociale per Rai, Mediaset e Sky.
Fabio Salvatore ha perso il padre in un incidente stradale nel 2008. A distanza di sei anni ecco un libro intimo e spirituale “Il tuo nome è Francesco”, la narrazione del cammino ad Assisi alla ricerca del perdono dei responsabili. Ma il libro è anche a è anche il grido di un figlio che non ha ancora avuto giustizia dallo stato italiano, che rischia di vedere il processo per la morte di suo padre andare in prescrizione.
L’evento presentato dal giornalista Patrizio Pulvento, è stato promosso dall’associazione “Vivi la Strada .it”. Il presidente Tonio Coladonato, visti i temi trattati nel libro, ha voluto fortemente comunicare alla comunità putignanese quest’opera che esprime tutta la sensibilità di un ragazzo e della propria famiglia nei confronti degli “assassini” del padre e della giustizia italiana.
Proprio in questi giorni si parla tanto di omicidio stradale, tema che è stato filo conduttore di esposizioni da parte di importanti figure della nostra comunità, tra le quali ricordiamo il parroco don Peppe Recchia, Il neo eletto sindaco Domenico Giannandrea, il Giudice di Pace Avv. Tiziana Gigantesco, che hanno confermato la loro sensibilità a questo tema.
Il Giudice di Pace Avv. Tiziana Gigantesco ha illustrato gli aspetti e i limiti della attuale procedura civile e penale a carico dei responsabili di un sinistro stradale mortale. Soprattutto per quanto attiene l’aspetto penale. L’esiguità della pena comminata in caso di omicidio colposo: da sei mesi a cinque anni. Da tre a 10 anni per guida in stato di ebrezza o sotto l’effetto di sostanze psicotrope.
Una pena ritenuta insufficiente da quelle famiglie che considerano la perdita di un proprio congiunto per sempre e non solo per alcuni anni. La Gigantesco ha spiegato anche un altro concetto che dovrebbe essere connesso all’istituendo reato di omicidio stradale: l’ergastolo della patente. Chi causa un incidente mortale guidando ubriaco o sotto l’effetto di droghe, non solo avrà una condanna pesante, almeno otto anni, ma soprattutto non potrà più guidare un’automobile.
Un ringraziamento alla famiglia del Dott. Venezia di Bari che ha partecipato all’evento. Il loro figlio Paolo Venezia, è rimasto vittima di un pirata della strada, fuggito ma rintracciato in seguito, che gli ha causato la perdita di una gamba.
Erano presenti all’incontro molti familiari di vittime di incidenti stradali, tra cui la famiglia Deleonardis. A Fabio SALVATORE è stato consegnato l'attestato di gratitudine da parte di Alessio Deleonardis, che ha ricordato la prematura perdita sulla strada di Fabrizio suo fratello, due anni fa.
Si ringrazia, per la buona riuscita dell’evento, alcuni sponsor locali che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento - IKEBANA dei fratelli Denovellis, La MAISON di Pasquale Rarirra, Jan Pierre e il Biscottificio Farinella, i collaboratori dell’associazione “Vivi la Strada .it” Piero Longano, Domenico Perrini, Antonio Lovece e Piero Console. Grazie anche alle famiglie e parenti delle vittime della strada a Don Peppe Recchia e Don Davide Garganese.
Uff. Stampa Vivi la Strada .it