Oltre 20.000 studenti di ogni ordine e grado contattati dall'Associazione no profit Vivi la Strada.it. Di seguito i dati 2010 relativi agli incidenti stradali in Puglia

Dati Statistici incidenti stradali in Puglia anno 2010
Rispetto al 2009 si tratta di una diminuzione nel numero degli incidenti (-4,9%), nel numero dei feriti (-2,5%) e nel numero dei decessi (-3,3%) che rispetto al 2005 sono stati ben il 32% in meno. E' quanto emerge dal "III Rapporto sulla sicurezza stradale in Puglia".
"Il Centro Regionale di Governo e Monitoraggio sulla Sicurezza Stradale, monitora quotidianamente i dati sull'incidentalità stradale e attraverso un rapporto semestrale siamo in grado di leggere l'evoluzione del fenomeno. Soltanto una conoscenza di dettaglio ci permette di mettere a fuoco i problemi e può offrire la possibilità a enti locali e forze di polizia di effettuare interventi mirati per la messa in sicurezza e il controllo nelle strade dove i rischi sono più rilevanti".
Nel rapporto è, infatti, contenuta l'indicazione delle strade più pericolose. La statale 16, che attraversa tutta la regione, con 450 incidenti, 24 decessi e 905 feriti si conferma la prima. A seguire nella provincia di Foggia le strade più rilevanti sono la SS.89 che ha contato 41 incidenti, 7 decessi e 80 feriti, la SS 673 (17 incidenti, 4 morti e 49 feriti) e la A14 che ha contato 30 incidenti, 2 decessi e 47 feriti. Nella provincia di Bari e Bat assume rilievo la Sp 231con 76 incidenti, 8 morti e 130 feriti. Incidenti con esiti gravi se ne contano anche nella Sp238 in provincia di Bari, nel tratto autostradale A14 di Bat e Bari, nella SS.7 nel tratto tarantino e nella SS.613 Salentina (da Brindisi a Lecce).
Ma chi sono i conducenti a rischio? La composizione per età del 2010 confrontata col corrispondente dato del 2009 evidenzia una tendenza all'invecchiamento e un maggiore rischio dei giovani fino a 30 anni. "Segnali di preoccupazione arrivano dai giovani maschi che hanno una guida più spericolata e dagli anziani che hanno una flessione dell'attenzione. E' un fenomeno che non è concentrato esclusivamente il sabato sera e che non si può combattere solo dal punto di vista repressivo. E' un problema culturale. Con il volante in mano i giovani pensano di realizzare una sorta di completamento della propria personalità. Occorre invece distruggere il mito dell'automobile e costruire elementi di attrattività per il trasporto pubblico".