Lo strepitoso ultramaratoneta putignanese si aggiudica un altra vittoria assoluta percorrendo 69,800 km, nonostante un imprevisto cambio scarpe

Vito Intini 6 ore JonioPutignano Ba - Si è tenuta domenica 11 dicembre la 6 ore dello Jonio, dopo il rinvio imposto dal maltempo dele weekend precedente. La gara prevedeva il traguardo volante di 30miglia, valevole per l'assegnazione dei titoli di Campione Italiano Assoluto e di Categoria IUTA 2022 di 30miglia.

In tutto 137 gli iscritti provenienti da ogni parte d’Italia, pronti ad aggiudicarsi l'ambita qualificazione nazionale, ma non c'è stato nulla da fare, ad imporsi su tutti come vincitore assoluto della gara è stato ancora una volta in nostro ultramaratoneta con la maglia dell'Asd amatori Putignano Vito "Iron" Intini, percorrendo in 6 ore 69,800 chilometri.

Il circuito di 15 chilometri era pianeggiante ma in parte allocato nel centro storico della cittadina e dunque "piuttosto nervoso", come lo ha definito lo stesso Vito Intini, per via della pavimentazione e delle viuzze con svolte improvvise. 

Ma tutto questo non ha intralciato il cammino del nostro espertissimo podista che dopo tre ore di gara era già sedicesimo. Poi, un cambio di scarpe ha portato via anche circa 4 minuti, ma le nuove calzature hanno permesso al runner di imprimere un nuovo ritmo alla corsa e a guadagnare nuove posizioni fino al'ultima mezz'ora di gara, che gli ha permesso di tagliare nettamente per primo il traguardo.

Un’altra importante vittoria per Vito Intini, non premeditata, anche se in verità, l’ultramaratoneta è in gran forma in questo periodo poiché sta affrontando una dura preparazione in vista di un altro importantissimo match.

Queste le parole del 53enne Vito Intini dal gradino più altro del podio: "La 6 ore di Palagiano è stata una di quelle gare dove ho lottato e faticato vicino alla mia soglia di dolore. Ricordo che comunque arrivo sempre molto preparato e nulla è lasciato al caso. Personalmente seguo un check up completo ogni anno e diversi controlli aggiuntivi dopo gare di ultramaratona dove mi esprimo vicino ai propri limiti. Ringrazio i miei genitori per avermi donato questi geni...".

 
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