Dopo un contenzioso durato quasi 5 anni e quasi 30mila euro di spese legali, il Comune di Putignano rinuncia all'azione di risarcimento danni e a proseguire nella procedura avviata 5 anni fa
Putignano Ba - Introdotto contro il Comune di Bari presso il Tar nel 2016, il contenzioso riguardava le spese sostenute dal Comune di Putignano a causa dell’illegittimo sistema nell’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica presenti in loco (quartiere di S.Pietro Piturno), praticato dallo stesso Comune di Bari.
In pratica, l’amministrazione comunale di Putignano lamentava di non riuscire ad assegnare le case popolari di quel quartiere (di proprietà dell’ente barese), alle famiglie disagiate di Putignano, perché il Comune di Bari, continuava a far arrivare in quegli alloggi, famiglie disagiate baresi.
Il tutto con una procedura ritenuta palesemente irregolare, poiché la Legge Regionale (n.10\2014) che disciplina l’assegnazione di tali alloggi prevede, per l’assegnazione degli stessi, il confronto ed il coinvolgimento del Comune di Putignano.
L’intento era dunque quello di ottenere dall’Autorità Giudiziaria lo sgombero degli alloggi ed il risarcimento dei danni a vario titolo.
Tale azione esperita dal Comune di Putignano ha sviluppato un complesso contenzioso dinanzi al TAR Puglia con la proposizione di tre autonomi ricorsi (nn.11/2016, 1149/2016 e 792/2022) e la successiva articolazione di domande risarcitorie. A seguito di questi, a luglio di quest’anno la locale amministrazione aveva nuovamente dato mandato al legale incaricato di incardinare una nuova azione giudiziaria, finalizzata ad ottenere quanto meno il risarcimento dei danni.
Ciò che invece è accaduto è che, dopo cotale e affannoso, oltre che costoso contradditorio, con delibera di Giunta n.197 dell’11 ottobre 2022, il Comune di Putignano ha deciso di approvare un protocollo di intesa tra i Rappresentanti Istituzionali dei Comuni di Bari e Putignano, per risolvere e abbandonare i contenziosi ancora pendenti.
Rinunciando così di fatto non solo alla richiesta di risarcimento danno, ma anche a qualsiasi altra forma di ristoro.
A denunciare l’incoerente condotta amministrativa è stato il circolo locale del Partito Democratico di concerto con il gruppo politico Putignano Azione, i quali hanno anche puntualizzato: “… È ovvio che le spese di straordinaria manutenzione degli immobili di proprietà del Comune di Bari siano a carico dello stesso Ente e, allo stesso modo, è l’art. 4 della l. regionale n.10\2014 che affida al Comune di Putignano l’assegnazione con pubblico bando degli alloggi di edilizia popolare ubicati sul proprio territorio. Pertanto – prosegue il comunicato - non si comprende quale sarebbe il vantaggio per il nostro Comune di rinunciare in toto alle richieste risarcitorie avanzate e, addirittura, che si potrebbero avanzare in futuro…”.
Le due segreterie politiche si domandiamo inoltre cosa abbia fatto cambiare idea alla Sindaca Avv. Luciana Laera, la quale dopo aver conferito diversi incarichi legali (era Assessora al bilancio all’epoca dell’Amministrazione Giannandrea), per chiedere al Comune di Bari i danni, ha poi deciso di rinunciarvi, con inutile dispendio di risorse per l’Ente locale.
Da quanto si apprende, a motivare il dietro-front dell'amministrazione, è stato il parere favorevole all'accordo espresso dal legale incaricato dei procedimenti Avv. Vito Aurelio Papalepore il quale in atti ha dichiarato: "ritenendo che “la soluzione faticosamente raggiunta dagli Enti istituzionali sia, anche sul piano tecnico, conveniente per entrambi i Comuni”, nonché sottolineato che “la domanda risarcitoria, in ottica transattiva oggi rinunciata dal Comune di Putignano, costituisse lo strumento per spingere l’interlocutore istituzionale a più miti consigli, riguardo alla questione fondante che resta quella di mettere la parola fine ad un risalente “travaso” di criticità sociali appartenenti a contesti urbani molto differenti tra loro” e che è “.......intuibile la difficoltà che il Comune avrebbe avuto, in prosieguo di contenzioso, a supportare la domanda risarcitoria con idoneo materiale probatorio, essendosi al cospetto di due enti pubblici, pure tenuti a relazionarsi ossequiando il principio di leale collaborazione”.
Secondo l’analisi politica di Pd e Putignano Azione invece, sarebbe stato altresì violato il criterio della rotazione nel conferimento degli incarichi, poiché tutti i giudizi sono stati affidati ad un unico legale “che ha chiesto anche una integrazione al proprio compenso per la redazione del protocollo d’intesa…” che ha reso improduttiva l'attività giudiziaria posta in essere.
Sempre secondo questa analisi,l’attività processuale portata avanti per 5 anni e poi formalmente abbandonata, è costata ai cittadini contribuenti circa 30mila euro di spese legali e continuerà ad impedire alle famiglie bisognose del luogo, di avere il giusto accesso all’edilizia residenziale pubblica.