L’accusa: «Da troppo tempo oramai non ero in linea con la gestione dell’ente, sul piano organizzativo ma anche sotto il profilo economico-finanziario…» L’annuncio proprio mentre si presentava la manifestazione estiva Carte e Maschere

Alessio Casulli 3Putignano Ba - Il numero tre della Fondazione Carnevale di Putignano, Alessio Casulli, prende le distanze dalla linea organizzativa adottata dall’ente per promuovere e organizzare il più importante attrattore turistico locale e rassegna le dimissioni.

La notizia è stata confermata dallo stesso Casulli nella giornata di giovedì, proprio mentre era in corso la conferenza stampa di presentazione dell’edizione estiva del Carnevale di Putignano “Carte & Maschere”.

Un’edizione che, come già raccontato, non ha nulla a che spartire con la più famosa manifestazione invernale, caratterizzata dalle sontuose parate dei carri allegorici, non previste nella versione estiva.

«Da troppo tempo oramai non ero in linea con la gestione dell’ente, sul piano organizzativo ma anche sotto il profilo economico-finanziario. – dichiara Alessio Casulli - In questi tre anni ho dovuto spesso condividere decisioni rispetto alle quali non ero d’accordo, in altre non sono stato neppure coinvolto. Probabilmente le mie dimissioni sono state un po’ tardive – sottolinea il Consigliere – ma non volevo mancare di rispetto al gruppo politico che ha espresso la mia nomina e che mi ha chiesto di “resistere” sperando in tempi migliori».

E la goccia che ha fatto traboccare il vaso sembra essere proprio l’edizione estiva del carnevale fissata dal 24 giugno al 3 luglio prossimi.

«Dopo le ultime scelte, però, non era più il caso di proseguire. – insiste infatti  Casulli - Mi riferisco in particolare all’idea di NON far realizzare i carri allegorici, proprio in un periodo di ripartenza in cui tutti i principali carnevali italiani stanno organizzando le sfilate. Basta guardare le immagini spettacolari dei carri che hanno sfilato ad Acireale la scorsa settimana (chi non lo ha ancora fatto può ammirarli sulla pagina di Carnevali d’Italia) per rendersi conto dell’importanza di queste opere. La stessa cosa aveva fatto qualche giorno prima Gallipoli, mentre ad inizio giugno toccherà a Massafra. Ahinoi, una volta era quello di Putignano il Carnevale di punta nel Sud Italia!

Con questo non voglio dire che le installazioni non saranno altrettanto belle, del resto l’arte dei cartapestai è indiscussa e indiscutibile. Semplicemente, le installazioni non appartengono al Dna del nostro Carnevale, in questo modo viene stravolta l’identità stessa della manifestazione. Non lo dico io, lo dice lo Statuto comunale che all’articolo 96 recita: “Il Carnevale è la tipica e peculiare espressione culturale del Comune di Putignano e tra le caratteristiche di questa tradizione popolare ci sono le sfilate dei carri allegorici, delle maschere di carattere e dei gruppi mascherati”.

E poi – rimarca Alessio Casulli - vogliamo parlare dell’effetto sul pubblico? Un conto è il trasporto, il coinvolgimento che solo le sfilate riescono a regalare, altra cosa è il tipo di partecipazione che possono creare le installazioni e che, forse, meglio si adatta ad un museo».

A concludere l’analisi implacabile dell’ormai ex consigliere anche alcune considerazioni in merito alla gestione economico-finanziaria della fondazione: «A tutto ciò si aggiungono una serie di deficienze in ambito gestionale che, inevitabilmente, si riflettono sui rapporti con gli attori del Carnevale. E’ sufficiente interpellare cartapestai, propagginanti, associazioni, fornitori, collaboratori, gli stessi consiglieri comunali, per comprendere quanto sia diffuso il malcontento. Io non voglio più essere considerato corresponsabile di questa situazione, faccio serenamente un passo indietro».

Com’è noto le nomine dei componenti il CdA della fondazione Carnevale di Putignano sono di matrice politica. Le reazioni da quel fronte di certo non si faranno attendere, soprattutto in odore della manifestazione estiva. Di certo il gruppo politico che ha espresso la nomina di Alessio Casulli in origine, non farà un altro nome per sostituirlo, prendendo di fatto a sua volta le distanze dall’attuale gestione dell’Ente.

 
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