Nella babele di ordinanze, accuse reciproche, circolari (anche notturne) e richieste di giustificazioni improbabili la vicenda sulla Didattica a Distanza in Puglia si trascina connotandosi sempre più come un vero e proprio pasticcio
Putignano - Dopo il botta e risposta sull'ordinanza di chiusura delle scuole tra governo e regione degli ultimi giorni, ieri il governatore Emiliano torna a ribadire la necessità del suo nuovo provvedimento necessario per l’elevato numero di persone contagiate a scuola o poste in quarantena.
In un lungo post su facebook il governatore Emiliano risponde al ministro Azzolina: «Il mio provvedimento è stato reso necessario ed urgente dall’elevato numero di studenti, insegnanti, personale scolastico e loro familiari contagiati e posti in quarantena, che ha determinato una situazione di rischio epidemiologico elevato. Parliamo di migliaia di persone. Come si può da parte di un ministro preannunciare con un comunicato stampa, senza anticipare alcuna motivazione, una richiesta di modifica o ritiro di un provvedimento urgente emesso da un presidente di regione con grande sofferenza e rispetto verso il mondo della scuola al solo fine di prevenire ulteriori contagi?» e tra i 12 punti di risposta al comunicato del Ministero dell'istruzione riportiamo:
- 4) Il giorno stesso, nell’adeguarmi al decreto monocratico del Tar di Bari, ho emanato l’ordinanza n. 413 del 6 novembre, per consentire agli studenti che lo richiedano di scegliere la Didattica a distanza, disponendo altresì che tutte le scuole attivino la Dad.
- 5) Sottolineo che la mia ordinanza n. 407 di divieto temporaneo della didattica in presenza, non è stata annullata, ma solo sospesa dal Tar di Bari e nulla esclude che il Tar muti orientamento quando si svolgerà la Camera di consiglio collegiale, fissata il prossimo 3 dicembre.»
La possibilità di scelta da parte dei genitori sulla Didattica a Distanza ha creato non pochi strascichi. I dirigenti hanno comunicato sui siti degli istituti scolastici circolari nelle quali si indica in sintesi che da oggi si torna in classe e chi non vuole aspetterà che ci si organizzi per la Dad. Confusione e disorientamento tra i genitori, chi a favore e chi no. Da un lato la paura del contagio, dall'altro la necessità di non far perdere "giorni di scuola" ai propri figli. Tra l'altro andando a leggere le circolari degli istituti di Putignano i toni appaiono ben distinti e "originali":
per la Minzele - Parini basta firmare la "dichiarazione di avvalersi della DDI (didattica digitale integrata)" con riferimento dall’Ordinanza Regionale N. 413 del 06/11/2020.
per la De Gasperi - S. da Putignano la richiesta diventa "AUTOCERTIFICAZIONE PER RICHIESTA ATTIVAZIONE DDI" con riferimenti a conseguenze di tipo penale e civile in caso di dichiarazioni mendaci, dichiarazioni dei genitori che saranno esaminate e accolte se ritenute valide; e se ritenute valide in attesa del loro esame la DDI non potrà partire nell’immediato (quindi perdita di giorni di scuola). In aggiunta se un genitore volesse tornare sui suoi passi "dovrà addurre motivazioni responsabili e valide, che la Dirigente dovrà vagliare" (ed eventualmente accogliere?).
Un pò forzata questa interpretazione de "per consentire agli studenti che lo richiedano la DaD" come il governatore Emiliano auspica.
Ma lasciamo ai lettori ogni possibile e non necessariamente maliziosa interpretazione chiedendoci: il non decidere, il dichiarare senza agire deve caricare i genitori della responsabilità di queste scelte? fino a che punto le nostre scuole sono pronte ad affrontare questa didattica "mista"? Siamo certi che, se ci fossero lacune, i genitori non chiederebbero la "giustifica", ma un dialogo schietto, volto alla collaborazione.