L'analisi tetragona del Dott. Mimmo Mongelli: «La distribuzione non rispetta il Decreto Balduzzi: l’8% del posti letto per acuti sono concentrati a Bari città; solo l’1,5% a disposizione dei cittadini lontani dal capoluogo...»

Regione Puglia La nuova sedePutignano Ba – Da una come sempre lucida e puntuale analisi del Dott. Mimmo Mongelli, arriva la constatazione che, nonostante tutte le polemiche e gli infuocati dibattiti attorno ai problemi della sanità pugliese, e nonostante tutti i proclami più o meno rassicuranti provenienti dalle autorità sanitarie, a ridosso delle prossime elezioni regionali, a ben guardare, nulla è cambiato.

Il riferimento al numero di posti letto per acuti che le norme vigenti prevedono per i nostri ospedali. In particolare, il Decreto Balduzzi del 13 settembre 2012, n 158, poi convertito in legge nel novembre 2012, tra i livelli standard da rispettare per la sanità (a livello nazionale), indica come obiettivo una media complessiva di 3 posti letto ogni 1000 abitanti (3‰), per le patologie acute.

Come il dott. Mongelli fa invece distintamente rilevare, nei fatti, da un’ attenta lettura del “Piano di Riordino Sanitario della Puglia”, 10 marzo 2017, pubblicato sul Bollettino Regionale, n 32 del 14.03.2017, alla pagina 18, si ricavano i numeri effettivi dei posti per acuti delle strutture ospedaliere di Bari città e della provincia. «I posti per acuti sono aggiornati a fine 2017 – Precisa Mongelli - Tenendo conto delle varie chiusure dei reparti (compresa la soppressione del punto nascita di Putignano).

Ospedali Posti letto acutiEmerge chiaramente che nella città di Bari sono concentrati ben 2.593 posti letto per ricoveri acuti, su un totale dei 4.027 disponibili per l’intera provincia.

Ciò significa per la popolazione di 325mila abitanti di Bari città, sono disponibili 8 posti letto ogni 1000 abitanti e non 3 come indicato dal Decreto Balduzzi.

Mentre a disposizione dei cittadini dell’intera Provincia restante, composta da una popolazione di 936mila abitanti, sono dedicati solo 1434 posti letto, pari a 1,5 ‰. Il che equivale a dire che per i cittadini della provincia barese sono a disposizione 1,5 posti letto x 1000 residenti (e non 3x1000).

«Colpisce che la struttura privata dell’Ospedale Miulli ad Acquaviva – sottolina sempre il Dott. Mongelli - Abbia in convenzione con la Regione ben 549 posti letto per gli acuti, senza dei quali l’indice crollerebbe addirittura allo 0,95 ‰; ben lontano duque da quel 3‰ indicato dagli standard del Decreto Balduzzi.

Altro questione scottante che emerge dai dati è l’incidenza delle strutture private convenzionate nella rete ospedaliera territoriale.

«Per la sola provincia barese, tolta la città di Bari – Osserva il professionista - L’incidenza delle strutture private convenzionate è ben del 54,1% del totale dei posti letto (1434); è una percentuale altissima che impone una seria riflessione sulle scelte politiche fatte in passato e che si continuano a fare, a discapito del pubblico, per la tutela del diritto alla salute dei cittadini della provincia barese;

Analisi oggettiva e incontrovertibile che riporta al centro del ragionamento anche l’Ospedale di Putignano: «Ospedale oggi definito di “base”, con soli 112 posti letto per acuti – Rimarca Mongelli – Ma che deve far fronte ai suoi 25mila accessi annui al Pronto Soccorso.

Di contro il Miulli di Acquaviva con i suoi 549 posti letto, affronta dal suo bacino d’utenza solo 20mila accessi annui al suo Pronto Soccorso. Pertanto si ricava l’idea che i posti letto del Mulli, struttura PRIVATA convenzionata con la regione, sono esageratamente sovra stimati se messi in rapporto con gli accessi al suo Pronto Soccorso e quindi al suo bacino d’utenza».

«Sono dati che in definitiva evidenziano diversità di trattamento sanitario riservate ai cittadini residenti nella città di Bari – Conclude Mongelli nella sua disanima - Con posti letto per acuti ben più di 5 volte se confrontati con i cittadini della provincia. È anche evidente che l’assistenza sanitaria ospedaliera è troppo sbilanciata a vantaggio del privato (il 54,1% in provincia non è pubblico). La politica è chiamata dai cittadini a porvi rimedio.

L’art. 32 della Costituzione non giustifica differenze di trattamento per i cittadini, se residenti a Bari città si è più “fortunati”.!!! Ma la Costituzione IMPONE “la tutela della salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”

Ecco perché, visti i numeri ufficiali pubblicati, si impone un riesame del Piano di Riordino sanitario della regione Puglia…».