L'inziativa è della condotta Slow Food di Alberobello in collaborazione con l'assessorato all'agricoltura del comune di Putignano

Ass. Delfine Comunita della FarinellaPutignano  Ba - La 'farinella', prodotto tipico della gastronomia pugliese di lunga tradizione e legato alla storia ed origini del carnevale di Putignano, avrà nello Slow Food un nuovo importante alleato, per essere finalmente conosciuta e apprezzata in tutto il mondo.

In particolare, la Condotta Slow Food di Alberobello, nell’ambito nella programmazione associativa del quadriennio 2018-2022, ha deciso di valorizzare, promuovere e recuperare questo prodotto inserito già nell’Arca dei Gusto di Slow Food, un progetto dedicato al recupero e alla salvaguardia di piccole produzioni di eccellenza gastronomica minacciate dall'agricoltura industriale, dal degrado ambientale, dall'omologazione.

L’obiettivo è quello di costituire una vera e propria Comunità del Cibo che vogliamo che sarà denominata 'Comunità della Farinella di Putignano'. All’interno di questa comunità potranno incontrarsi per condividerne le finalità piccoli agricoltori locali, mugnai, ma anche piccoli commercianti e grandi produttori che agiscono e si impegnano ad agire, produrre, commerciare, condividendone la finalità umana, sociale ed economica di questo approccio.

L’iniziativa è stata accolta con entusiasmo dalla locale amministrazione comunale che intende supportarla con ogni strumento disponibile. 'Ho appreso di questo progetto di valorizzazione della farinella nel corso dell’ultimo  Congresso di Condotta della grande famiglia di Slow Food Alberobello, dello scorso 20 marzo presso Villa Mitolo a Locorotondo, al quale sono stato invitato per conoscere la programmazione dell’associazione per il prossimo quadriennio – riferisce l’assessore all’agricoltura del comune di Putignano Sebastiano Delfine. – Come essi stessi hanno dichiarato, oggi la farinella continua ad essere quasi sconosciuto a distanza di pochi chilometri da Putignano, e il ricordo di questo alimento è tenuto in vita più dalla maschera che dal suo consumo. Pertanto – prosegue l’assessore - In accordo con l’amministrazione che rappresento ho assicurato tutto l’appoggio necessario alla costituzione di questa Comunità della Farinella e alla buona riuscita del progetto di promozione e valorizzazione di questo caratteristico prodotto della nostra storia e tradizione locale.

In linea con il tema dello Slow Food Day 2018 dunque, dedicato alle farine e ai grani antichi, il 21 aprile 2018 alle ore 10:30 presso la Sala Consiliare del Comune di Putignano, la condotta Slow Food Alberobello presenterà la costituzione della “Comunità della Farinella di Putignano”. Durante l’evento interverranno Domenico Pugliese Fiduciario di Slow Food Alberobello, Salvatore Pulimeno Segretario Regionale Slow Food Puglia, il Sindaco del Comune di Putignano Domenico Giannandrea e l’assessore all’agricoltura Sebastiano Delfine.

STORIA DELLA FARINELLA IN BREVE
Una leggenda racconta che alcuni secoli fa, gli abitanti di Putignano (in provincia di Bari) si salvarono dall’ennesima scorribanda saracena fingendosi malati di uno strano male. Cospargendo i loro corpi di una polvere, fecero terrorizzare gli invasori, che abbandonarono il paese a gambe levate. La polvere altro non era che una farina, la ‘farinella’.

La farinella (a farnèdd), ora come allora, è composta da uno sfarinato di ceci e orzo tostati e pestati. Le origini sono antichissime e radicate nel territorio, al punto che nel tempo lo sfarinato si è legato anche al carnevale locale, uno dei più antichi d’Italia, diventando il nome di una maschera. La farinella costituiva il pranzo dei contadini occupati fino al tramonto nei duri lavori nei campi ed era portata appesa alla vita in un sacchetto di tela: ‘u volz’.

Era mangiata in polvere, semplicemente con acqua, olio o sale, o accompagnata da fichi freschi o secchi in base al periodo, o da quello che spontaneamente poteva offrire la terra: erbe aromatiche, cipolle selvatiche, olive.   Quando entrò nei ricettari dei maestri di cucina del 1700, la farinella venne apprezzata anche dai signori.

 
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