15 e 16 maggio laboratori di cartapesta in collaborazione con la Fondazione “Pino Pascali”. Dalle 11:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 17:00 - Palazzo Cavanis, Venezia. Ingresso libero

Balena di CartapestaPutignano Ba - Quando si parla del Carnevale di Putignano non si può non parlare di cartapesta. Una delle più antiche tradizioni pugliesi ricca di tradizione, creatività, passione. Un’arte che la Fondazione Carnevale di Putignano, in collaborazione con la Fondazione “Pino Pascali”, porta alla Biennale di Venezia.

Pino Pascali e i colori del mare”. È questo il nome dei laboratori didattici di cartapesta, rivolti a grandi e bambini, in programma il 15 e 16 maggio nel giardino di Palazzo Cavanis (Venezia). A ingresso gratuito, si svolgeranno dalle 11:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 17:00.

A condurre i partecipanti nel mondo della cartapesta i maestri Domenico Galluzzi, Angelo Loperfido, Vito e Paolo Mastrangelo che, insieme agli altri artigiani putignanesi, danno vita ai giganti e spettacolari carri allegorici. Saranno loro a raccontare come nasce un carro allegorico, dimostrare i passaggi della lavorazione della cartapesta e guidare i partecipanti nella realizzazione di piccole opere sul tema del mare, ispirate all’artista Pino Pascali.

«La due giorni a Venezia – dichiara Giampaolo Loperfido, presidente della Fondazione Carnevale di Putignano – è una grande occasione per far conoscere la nostra arte e la nostra tradizione oltre i confini regionali, in uno spazio importante per l’arte quale la Biennale. Un’opportunità che non potevamo non cogliere, frutto della collaborazione che abbiamo sempre più rafforzato nel corso degli anni con il Museo di Arte Contemporanea Pino Pascali».

I laboratori si inseriscono nell’ambito degli eventi collaterali della mostra “Pino Pascali. Dall’immagine alla Forma”, a cura della fondazione polignanese. Oltre i laboratori di cartapesta, una serie di altri incontri dedicati alla contaminazione dei vari linguaggi della contemporaneità. Fil rouge sarà l’arte contemporanea a partire da Pino Pascali e degli anni Sessanta che si incrocerà con la musica, il cinema, la danza, il teatro, la letteratura.