La decisione comunicata dagli organizzatori: “Presa di distanza da quanto accade nella Striscia di Gaza”. Immediata la reazione dell’ambasciata israeliana.

fiera del levanteBARI – Scoppia la polemica attorno alla Fiera del Levante 2025, la storica campionaria internazionale in programma a Bari. Quest’anno Israele non parteciperà alla manifestazione. La decisione, resa nota dagli organizzatori nelle scorse ore, è stata motivata con una “presa di distanza da quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza”.

Una scelta che ha immediatamente sollevato reazioni, tanto a livello diplomatico quanto sul piano politico. Secondo quanto si apprende, l’ambasciata israeliana in Italia ha espresso "sconcerto e indignazione" per l’esclusione, definendola una misura discriminatoria e ideologica. In una nota, i rappresentanti diplomatici hanno sottolineato che “negare la presenza di Israele non contribuisce alla pace né al dialogo”.

Dal canto loro, gli organizzatori della Fiera – che ospita ogni anno delegazioni da decine di Paesi – hanno precisato che si tratta di una decisione autonoma, presa nel quadro della crescente tensione internazionale e delle gravi violazioni umanitarie che stanno emergendo nel conflitto israelo-palestinese.

L’edizione 2025, che si svolgerà come di consueto nel quartiere fieristico di Bari, vedrà comunque la partecipazione di numerose realtà internazionali, tra cui diversi Paesi arabi. Secondo quanto riportato da Repubblica, la presenza di Israele avrebbe potuto generare attriti e manifestazioni durante l’evento, già attenzionato per motivi di sicurezza.

La questione ha subito assunto una dimensione politica. A destra, si levano accuse di “boicottaggio ideologico” e “doppio standard”. Esponenti del centrodestra parlano di un atto grave contro uno Stato democratico e di un precedente pericoloso. Diversa la posizione di alcune forze di sinistra e di movimenti per i diritti umani, che vedono nella scelta degli organizzatori una presa di coscienza civile di fronte al protrarsi del conflitto.

Nessun commento, al momento, da parte del governo italiano. Il Ministero degli Esteri non ha ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale sulla vicenda.

Quel che è certo è che l’esclusione di Israele dalla Fiera del Levante rappresenta un precedente significativo per una manifestazione fieristica da sempre considerata luogo di scambio, dialogo e relazioni internazionali. E apre interrogativi sul ruolo che gli eventi economici e culturali possono (o devono) assumere nei confronti delle crisi geopolitiche.