Utilità

Decreto rinnovabili, ecco cosa c’è da sapere

Scritto da Giancarlo Rossi

A cura di Giancarlo Rossi Administration & Financial Manager Eco Erg Putignano

Le prospettive di sviluppo delle tecnologie per la produzione di energia da fonti rinnovabili dipendono dal nuovo decreto, di cui per ora c’è solo una bozza di riferimento. Una più ampia valutazione dello scenario generale si avrà a partire da Gennaio 2013. La bozza, valuta le prospettive di crescita del settore della tecnologia eolica, biomasse, biogas, geotermia, idroelettrico, ecc.



Innanzitutto si evincono dei segnali di riferimento alla Strategia Energetica Nazionale (SEN) che intende dare maggiore impulso ai settori calore, trasporto ed efficienza energetica.

I progressi tecnologi hanno comportato ad oggi una evidente riduzione dei costi di investimento degli impianti da fonte solare (fotovoltaico appunto). Occorre, secondo il SEN, implementare adeguatamente tutte le altre fonti rinnovabili.

La situazione

La strategia europea delineata con il cd Pacchetto clima “20-20-20” prefigura uno scenario energetico europeo più sostenibile e sicuro e l'Italia risulta essere in anticipo al perseguimento di detti obiettivi. Il Piano d'Azione Nazionale (PAN) sulle energie rinnovabili adottato dal Governo nel Giugno 2010 aveva fissato come obiettivo sulle energie rinnovabili derivante da detto Pacchetto il 17% del consumo complessivo di energia al 2020, intendendo in esso calore, trasporto ed energia elettrica. Maggiore enfasi è stata concessa alla produzione di energia elettrica impostando un ambizioso obiettivo del 26% del consumo ovverosia circa 100 Terawattora/anno. Tuttavia, già a fine 2011 (con 9 anni di anticipo), la capacità installata è in grado di assicurare una produzione di circa 94 Terawattora/anno. In Spagna e Portogallo, ad esempio, gli incentivi per i nuovi impianti sono stati sospesi a tempo indeterminato. La necessità di garantire un idoneo mix di capacità di produzione elettrica dovendo fare a meno della risorsa nucleare ha spinto il Governo a spostare il target del 26% (ormai quasi raggiunto) al 32-35%.

Tariffa omnicomprensiva

Tutte le tecnologie rinnovabili usufruiranno di un incentivo chiamato “Tariffa omnicomprensiva” da applicarsi all'energia elettrica prodotta per un periodo di 20 anni (il precedente decreto stabiliva la durata massima in 15 anni). Il sistema sarà estremamente semplice dal punto di vista gestionale (ovviamente lato Enel-GSE) ma non vedrà più coinvolto il consumo elettrico dell'abitazione.

Gli impianti da fonti rinnovabili (ad esclusione della tecnologia fotovoltaica) non determineranno alcuno scambio di energia tale da poter “utilizzare” l'energia autoprodotta, sistema conosciuto come “meccanismo dello scambio sul posto”. Nella maniera più semplice ed elementare, all'intera produzione si applicherà la tariffa assegnata per la tecnologia da fonte rinnovabile, per un periodo di 20 anni. L'accesso al regime di incentivazione è automatico per impianti fino a 50kW, per quelli superiori si accederà mediante “procedure d'asta”.

Qualora vi sia la necessità di voler utilizzare l'energia elettrica autoprodotta, occorrerà rinunciare all'incentivo della “tariffa omnicomprensiva” ed accedere quindi al meccanismo dello scambio sul posto che, come ormai noto, consente di percepire risparmi sulla bolletta elettrica (mediante utilizzo contemporaneo e diretto dell'energia elettrica autoprodotta) e un ricavo derivante dalla valorizzazione dell'energia elettrica eccedente i propri consumi. Complessivamente il meccanismo della tariffa omnicomprensiva è sicuramente più remunerativa.

Valori tariffa omnicomprensiva

Di seguito un estratto dei valori della tariffa omnicomprensiva limitatamente alla tipologia di impianti avente maggior approccio residenziale o per piccole realtà aziendali locali:

eolico

da 1 a 20kw 0,291 €/kwh

da 20 a 200kw 0,268 €/kwh

biomasse

a) prodotti di origine biologica da 1 a 300kwh 0,229

b) sottoprodotti di origine biologica da 1 a 300kwh 0,257

c) rifiuti 0,174

geotermica

da 1 a 1000kw 0,135kwh

Una anticipazione, a completamento dello scenario sopra esposto, uscirà entro Agosto il “Conto Energia per l'energia termica”, ovverosia l'applicazione dello stesso meccanismo conosciuto per il settore fotovoltaico agli investimenti per la produzione di acqua calda sanitaria e per riscaldamento. Anche il solare termico e le pompe di calore, che ad oggi hanno usufruito della sola detrazione fiscale del 55%, potranno beneficiare di incentivo sulla capacità produttiva dell'impianto stesso. L'ausilio di contatori termici consentiranno di quantificare la quantità di acqua calda erogata per i servizi domestici (o aziendali).

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