lo scrittore Roberto Riccardi all’Alberghiero per ricordare la Shoah
“Un libro sulla Shoah è sempre utile, perché non si può essere “sazi” di argomenti come questi…”
Putignano (Ba) - Nell’ambito delle iniziative culturali organizzate per il Mese della Memoria, volte a commemorare la Shoah e a ricordare tutto quello che di disumano ha comportato; mercoledì 6 febbraio, gli studenti e i docenti dell’IPSSEOA (ex Alberghiero sede di Putignano) hanno incontrato lo scrittore e studioso di Shoah, Colonnello dei Carabinieri Roberto Riccardi.
Scrittore della nostra terra, nato a Bari, il colonnello Riccardi ha raccontato di essersi interessato alla storia dei genocidi dopo la terribile esperienza vissuta in Bosnia durante la guerra nella ex Jugoslavia.
L’evento è stato realizzato grazie al patrocinio dell’Assessore alla Cultura della Regione Puglia, prof.ssa Silvia Godelli, organizzato dal Presidio del Libro Putignano in collaborazione con l’Associazione Junto Festina Lente Putignano.
Una lezione scolastica insolita per raccontare, con tanta semplicità e sensibilità, ad una platea di studenti vispi e attenti, una storia come quella di Giulia Spizzichino in “La farfalla impazzita. Dalle Fosse Ardeatine al processo Priebke”, Giuntina Edizioni 2012.
La protagonista del racconto oggi ha 86 anni; ne aveva solo 11 quando, ignara e incredula, fu cacciata da scuola all’indomani di quel turbine nero che sono state le leggi razziali, emanate in Italia dal governo Mussolini nel 1938.
Ne aveva 17 quando sette uomini della famiglia di sua madre furono prima catturati durante una retata nel ghetto di Roma, il 16 ottobre del ’43, e poi trucidati con un colpo alla nuca alle Fosse Ardeatine il 24 marzo del 1944, quando le SS al comando del generale Kappler eseguono una rappresaglia in seguito ad un attentato partigiano del GAP, avvenuto in via Rasella, a Roma.
Alle Fosse Ardeatine morirono 335 persone tra civili e militari (10 italiani per ogni SS morto durante l’attentato partigiano), nessuno dei quali era colpevole.
L’autore ha sfogliato con semplicità e chiarezza, insieme agli studenti, pagine di storia della seconda guerra mondiale. Un coinvolgimento intenso quando ha spiegato la razionalità e la freddezza dei campi di sterminio di Auschwitz, mettendo la Memoria al servizio della scuola e della giustizia universale.
“E’ stato un privilegio poter ascoltare dalla voce di Roberto Riccardi il taccuino dei ricordi di un’esistenza che ha dovuto confrontarsi con l’avvento del nazifascismo e con i lutti e le sofferenze che ne sono derivate.” - ha ribadito la prof.ssa Angela Cino, referente IPSSEOA dell’iniziativa - “Mi scuso con voi se vi riporto momenti di dolore, ma è necessario raccontare ciò che è stato, non può cadere tutto nell’oblio. Ed è questa la necessità: trasmettere a voi giovani quell’esperienza terribile .. affinché non accada mai più, perché la storia non è lontana da noi “.
“I nazisti non erano uomini, perché un uomo non può fare tutto questo male. Non erano animali, perché gli animali amano più degli uomini. Erano bestie, bestie rabbiose senza cuore...mi domando: si saranno mai immedesimati negli ebrei? Avranno mai pensato di fare una fila per essere fucilati? Avranno mai pensato ai loro figli che piangevano, urlavano aiuto e loro non potevano aiutarli? Per il momento ho solo tanta rabbia dentro perché mi domando Dio ma dov'eri? Perché non hai salvato quegl’innocenti?”. Dominga Laselva IV RD
Questa storia e il racconto fatto dal suo autore sono riusciti a trasmetterci il senso profondo della Storia e della Memoria.
Articolo a cura degli studenti, supervisione prof.ssa Angela Cino