Attualità

Putignano - L'ospedale di Lamalunga non sarà il presidio di riferimento della Bassa Murgia

Scritto da Patrizio Pulvento

Il S.Maria degli Angeli di Putignano resta l’unica struttura idonea a garantire il diritto alla salute degli undici comuni di questo territorio e dunque deve diventare un ospedale di primo livello (In collaborazione con Palmina Nardelli)

Putignano Ba - Il nuovo ospedale che sorgerà in contrada Lamalunga  (Monopoli – Fasano), non sarà il presidio  di riferimento della Bassa Murgia. Dunque il S.Maria degli Angeli di Putignano resta l’unica struttura idonea a garantire il diritto alla salute degli undici comuni di questo territorio e dunque deve diventare un ospedale di primo livello, o quanto meno, adeguatamente organizzato per garantire l’emergenza-urgenza.

Tanto è quanto in sintesi emerso nel corso del confronto pubblico organizzato dal comitato ‘Giù le mani dal nostro ospedale’, nella sala conferenze di San Domenico  lo scorso sabato 24 febbraio.

Sulla questione si sono pronunciati  ‘quasi’ concordemente tutti i consiglieri regionali intervenuti: Mario Conca (M5S), Cosimo Borraccino (Sinistra Italiana), Ignazio Zullo(Noi con Italia), Nicola Marmo (Forza Italia), Fabiano Amati del (Pd). 

Ciò nonostante, il piano di riordino sanitario pugliese voluto dall'amministrazione regionale guidata da Michele Emiliano, continua a depotenziare questo fondamentale presidio ospedaliero, tant’è che a luglio è prevista la chiusura anche di quel che resta del reparto di cardiologia.

Ma procediamo con ordine. Il S.Maria degli Angeli di Putignano è rimasto l’unica struttura pubblica nel Sud-Est barese sopravvissuta alla mannaia del piano di riordino, ma pesantemente depotenziato dallo stesso, dopo la chiusura dei nosocomi esistenti dei comuni viciniori.

Resta l'unico ospedale di riferimento in un bacino territoriale di oltre 200mila abitanti tra quelli di Locorotondo, Alberobello, Noci, S. Michele in Monte Laureto, Gioia del Colle, Conversano, Turi, Casamassima e Rutigliano.

L’esemplare la relazione introduttiva del Dott. Domenico Mongelli, ha rimarcato come l’ospedale di Putignano ‘è stato oggetto di un accanimento punitivo’ definendo ‘cattiveria’: la progressiva perdita di posti letto, la chiusura nel 2015 del Centro Trasfusionale, e la recente chiusura della punto nascita, nonostante le eccellenti performance.

Vieppiù che nel prossimo mese di luglio è prevista anche le chiusura del reparto di Cardiologia. Il tutto in barba a numeri che indicano la sempre altissima produttività il nosocomio putignanese: 26mila accessi al Pronto Soccorso e 4.398 interventi chirurgici nell’appena trascorso 2017, con soli 112 posti letto imposti dal Piano di rientro. 

Struttura che peraltro, ha sottolineato Mongelli, incide sui costi del bilancio regionale solo dello 0,2%, con un disavanzo passivo di soli 15 milioni (40 di spesa e 30 di entrate).

A margine di tale analisi, sono tre i quesiti sottoposti ai consiglieri regionali ospiti intervenuti:

1-NON CHIUDETE LA CARDIOLOGIA, né si depotenzi il laboratorio analisi;

2-SBLOCCARE I CONCORSI PER 5 PRIMARIATI

3-RIAPRIRE IL CENTRO TRASFUSIONALE (finalizzato elle urgenze del territorio).

Ecco uno stralcio delle risposte pervenute:

  1. Mario Conca (M5S): ‘A Putignano deve esserci l’ospedale di I° Livello e questo significa che la cardiologia non deve chiudere il prossimo luglio, che il centro trasfusionale deve ritornare a Putignano,  si devono fare i concorsi per i primari. Non si può concentrare tutto su Bari senza dislocare un’emodinamica nel sud-est’.
  2. Cosimo Borraccino (Sinistra Italiana): ‘Nel ribadire il mio giudizio negativo sul Piano di Riordino, dico che Il Piano, se si vuole, si può ambiare. Si potevano chiedere anche deroghe particolari, ma la Regione non l’ha fatto, nonostante a gennaio sia stata portata sul tavolo della commissione, la quarta versione del piano. Continuerò a sostenere, pertanto, le azioni future del comitato’.
  3. Fabiano Amati (Pd ): ‘Putignano per la sua posizione baricentrica, può dare una risposta alla emergenza-urgenza stabilendo una collaborazione con l’IRCS di Castellana Grotte, per la rianimazione,  aldilà delle posizioni istituzionali. L’unico impegno che posso assumere è sulla emergenza-urgenza, sostenendo la presenza dell’Utic con l’emodinamica, la  valutazione di  una  Stroke Unit, il potenziamento della emoteca. Sarò al vostro fianco per condurre questa battaglia’.
  4. Nicola Marmo (Forza Italia): ‘Sono convinto che la battaglia per fare del S. Maria un ospedale di I Livello va fatta, perchè il DM 70 parla di bacini d’utenza, di posti letto, di interventi. Su questo deve esserci però unità d’intenti in consiglio regionale, per operare il salvataggio di questa enclave ormai abbandonata a se stessa... ”.
  5. Ignazio Zullo (Noi con l’Italia): ‘Lavoriamo per la salvezza dell’ospedale di Putignano, facciamo in modo che entri nella rete emergenze –urgenze, e, se per essere operativi l’ostacolo è la mancanza di rianimazione, la si può procurare. Dobbiamo pur chiederci se il problema è ricostruire la rete tempo-dipendenza in conformità a quello che c'è quello che c’è, o a quello che è necessario, per la salvare vite umane”
  6. Queste le dichiarazioni più rilevanti dei consiglieri regionali che hanno anche assunto l’impegno di riportare la discussione in consiglio regionale. Ora non resta che attendere gli esiti, anche se il Comitato cittadino ‘Giù le mani dall’ospedale’, ha già in calendario nuove iniziative, sempre nel pieno rispetto delle leggi, finalizzate ad ottenere semplicemente quanto le norme stabiliscono: il I livello per l’ospedale di Putignano ormai unico presidio che possa garantire il diritto alla salute ai cittadini della Bassa Murgia.
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