Sportfive_logoCALCIO A 5 SERIE A2 gir.B

Comunicato della società Sportfive

A VENEZIA LO SPETTRO DI MAESTRONI!

Il Promomedia Putignano ha sempre seguito una condotta all’insegna del buonsenso e della massima tolleranza degli errori arbitrali, in quanto fermamente convinti che un arbitro possa legittimamente sbagliare alla pari di un giocatore, ma c’è un limite oltre il quale bisogna dare spiegazioni a gente che tanti sacrifici economici e psicofisici compie, ad un intera tifoseria che soffre, piange e gioisce per la propria squadra, il limite della decenza.

Pensiamo che tale limite sia stato oltrepassato in occasione della gara di andata valida per la promozione in Serie A1 giocata nel Palasport di Trevigiano, nella fattispecie la convalida della rete decisiva ai fini della vittoria della squadra di casa: qualcuno ha il dovere di spiegare come possa un giocatore ad 1” 84 dal termine calciare un tiro libero, raccogliere la respinta del portiere e depositare il pallone in rete.

Secondo noi e secondo i dirigenti della squadra avversaria, il cui parere è stato espresso verbalmente e per iscritto sul proprio sito, nonché secondo tutti coloro presenti sugli spalti, la rete è stata realizzata a tempo scaduto ben oltre il suono della campana, anche perché fisicamente impossibile.

Inoltre, gradiremmo una spiegazione sulla iniziale mancata assegnazione della suddetta rete e successiva convalida a seguito di un’indicazione del cronometrista, il cui compito non riteniamo sia quello di prendere decisioni di tale importanza.

Sottolineiamo anche che tale inaccettabile decisione è giunta al termine di una serie di episodi dubbi, a favore di una e dell’altra squadra, che hanno minato il normale svolgimento della partita.

Non abbiamo mai fomentato la cultura del sospetto, ma una serie di spiacevoli eventi ci inducono perlomeno a fare una serie di considerazioni: vorremmo capire come mai quando a Putignano giunge un oggetto in campo, è stata inflitta inesorabile una multa di 1000,00 € con la motivazione che l’arbitro sia stato colpito (fatto smentibile anche da filmati in nostro possesso); al contrario, non c’è traccia nei referti delle minacce ricevute da nostri giocatori, dirigenti e dagli stessi commissari di campo, in impianti di altre società.

Tutto ciò, sommato alla constatazione che ogni anno ci sono decisioni molto dubbie a nostro sfavore durante periodi decisivi per la nostra società, ci induce ad esigere in partite di tale importanza e disputate in impianti colmi di spettatori degli arbitraggi all’altezza, per tutelare il regolare svolgimento delle competizioni e non offendere l’impegno e la passione che tanta gente riversa in questo sport.