Depotenziato dall’anno scorso a semplice punto di raccolta, l’ex centro trasfusionale di Putignano ha subito un ulteriore ridimensionamento. Associazioni e Tribunale del Malato sul piede di guerra

POspedale_Putignano_ingressoutignano Ba - Dopo il depotenziamento operato a luglio 2015, che ha ridotto ad un semplice centro prelievi quello che prima era l’ottimo centro trasfusionale del Santa Maria degli Angeli di Putignano, ora si apprende che la struttura è stata privata anche del dirigente medico, trasferito presso altro presidio ospedaliero.

A lamentarlo sono le locali delegazioni di Cittadinanzattiva, Tribunale del Malato e le associazioni dei donatori di sangue che hanno inviato un esposto alle autorità regionali, alla direzione generale della Asl Bari e ai sindaci dei comuni che afferiscono all’ospedale di Putignano.

Tra i disagi lamentati nella missiva per effetto dell’ulteriore ridimensionamento della banca del sangue, le ricadute sulle performance del reparto di chirurgia, ancora efficientissimo a Putignano e sulla quasi impossibilità di continuare ad effettuare raccolte straordinarie di sangue da parte delle associazioni dei donatori.

Sono i primi effetti causati dalla trasformazione in <<Semplice Articolazione Organizzativa del centro trasfusionale dell’ospedale di Monopoli>>, operata dal mese di luglio scorso dalle autorità sanitarie regionali. In pratica, della struttura putignanese, dalla quale attingevano anche Noci, Locorotondo, Alberobello, Gioia del Colle, Sammichele, Turi e Conversano, è rimasto solo un centro prelievi.

Tutte queste realtà, Putignano compreso, da allora, per una sacca di sangue devono rivolgersi con proprio mezzo a Monopoli. Il ridimensionamento fu motivato dal fatto che il centro trasfusionale di Putignano non era a norma di legge, nonostante la precedente direzione Asl Ba del Dott. Colasanto avesse stanziato circa 600mila euro proprio per il suo ammodernamento.

Un ridimensionamento che fu operato nonostante l’elevatissima produttività della struttura putignanese che registrava, fino al 2014, oltre 4mila donazioni di sangue l’anno. Numeri più che doppi rispetto a quelli conseguiti singolarmente presso le strutture di Monopoli, Molfetta e Altamura. Inoltre, la struttura putignanese era convenzionata con l’IRCSS di Castellana Grotte e le Case di Cura “Villa Lucia” di Conversano, “Casa Bianca” di Cassano Murge e “Monte Imperatore” di Noci, alle quali venivano distribuite annualmente quasi duemila unità di sangue. Quasi un migliaio all’anno, venivano assicurate ai reparti putignanesi.

La Banca del Sangue di Putignano forniva inoltre esami tossicologici per l’utenza del SERT di Putignano e di Gioia del Colle, nonché per i detenuti della Casa circondariale di Turi. Cionondimeno, Cittadinanzattiva, Tribunale del Malato e le associazioni scriventi che ora chiedono risposte alle loro doglianze: <<richiamano il silenzio dei politici e degli amministratori responsabili a tutti i livelli, sulla questione. E’ scandaloso, oltre che in aperto contrasto con la tanto ventilata normativa sulla trasparenza>>.

 
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