Mercoledì 26 giugno, alle ore 19.30, in Piazza del Popolo ad Alberobello “Gioco e rischio tutto!" - Diciamo NO alle slot machines e al gioco d’azzardo. Ospite della tavola rotonda, il sindaco di Bari Michele Emiliano

Locandina_No_slot_machines_lightComunicato Stampa

Mercoledì 26 giugno, alle ore 19.30, in Piazza del Popolo ad Alberobello, la neo-costituita associazione “La Fucina delle idee” organizza in collaborazione con il Consultorio familiare diocesano la tavola rotonda-dibattito “Gioco e rischio tutto! – diciamo no alle slot machines e al gioco d’azzardo”.

Partecipano:

Giuseppe Turi (psicologo volontario presso il Consultorio familiare diocesano),

Alessandro Cobianchi (referente regionale Libera Puglia),

Michele Emiliano (Sindaco di Bari).

Introduce e modera Valentina Liuzzi (La Fucina delle idee, psicologa).

Lo spirito dell’iniziativa è quello di puntare i riflettori su un fenomeno, quello della ludopatia (che da novembre scorso è inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza) ben sapendo che nel nostro territorio la dipendenza dal gioco d'azzardo è in costante e preoccupante aumento; sicuramente, la crisi economica di questi ultimi anni ha tragicamente moltiplicato i casi in cui ci si affida alla "fortuna" per cercare di dare una svolta alla propria esistenza.

Gli ultimi dati disponibili sono impressionanti: nel 2012 il fatturato del gioco d'azzardo in Italia ha raggiunto gli 83 miliardi a cui bisogna aggiungere almeno 15 miliardi relativi al settore illegale; tale somma rappresenta il 4% del PIL italiano e il gioco d'azzardo è la terza industria italiana.

All'interno della tavola rotonda sarà analizzata la diffusione locale del fenomeno e ci si soffermerà sull'importanza delle campagne che negli ultimi tempi sono state attivate per sensibilizzare i cittadini su questa piaga e per fare luce sui grandi interessi che sono alla base della diffusione di locali in cui è possibile "intrattenersi" con le slot machines.

L'iniziativa servirà essenzialmente ad approfondire la conoscenza degli aspetti psicologici che portano a questo tipo di dipendenza, ma soprattutto a riflettere sui possibili interventi, educativi, amministrativi e legislativi, che si possono attuare per arginare questo fenomeno che sta "rovinando" la vita di intere famiglie.

 
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