Mercoledì 4 febbraio 2015, ore 21, presso il cineteatro Margherita, nell'ambito della stagione teatrale di prosa promossa dall'assessorato alla cultura del comune di Putignano

Putignano Ba - Dopo l'apertura della stagione del 28 gennaio con “L'importanza di chiamarsi Ernesto” Prosa_2015_Tullio_Solenghi_a_Putignanola stagione del Comune di Putignano organizzata dal Teatro Pubblico Pugliese presso il Teatro Sala Margherita prosegue, mercoledì 4 febbraio con un grande attore nei panni di un personaggio indimenticabile: Tullio Solenghi è il Salieri che Peter Shaffer nel suo “Amadeus” (h21.00) immaginò come antagonista di Mozart.

Salieri, ormai vecchio e malato mette in giro la voce infondata di aver assassinato Mozart nel 1791. Perché? Per essere ricordato anche lui dai posteri, se non come musicista almeno come assassino. Invidia, rabbia, senso di impotenza, bisogno d’amore e di libertà, indignazione, sono le passioni che muovono ed animano i protagonisti della storia e gli altri personaggi che gravitano intorno a loro.

Due lavori dedicati al mondo femminile, entrambi al Teatro Margherita. Giovedì 26 febbraio alle h 21.00 è di scena “Mai stata sul cammello?” di Aldo Nicolaj con la regia di Vito Signorile, una vicenda che ruota intorno alla novantenne Olga, che non dimostra la sua età, sua figlia Elsa, vittima dei suoi riproveri, ed Iris, giovane domestica tuttofare fanatica di telenovelas, che riesce a mediare tra i loro opposti caratteri ottenendo le rispettive confidenze. Giovedì 26 marzo (h 21.00) tocca alle “Donne in cerca di guai” con Corinne Clery, Barbara Bouchet, e la partecipazione straordinaria di Iva Zanicchi. Una commedia che si regge su una serie di delicati comici equilibri, dove i cinque protagonisti sono continuamente sotto pressione e affrontano crisi di mezza età e solitudine con gusto, eleganza e grande divertimento.

Una “scena” di plastica per i due protagonisti di “Coppia aperta Reloaded”, il 10 aprile, h 21.00, al Teatro Margherita, due giovani sposi che tra litigi accesissimi, battute cariche di ironia, tentativi goffi di rendersi belli e desiderabili a tutti i costi, si muovono con grande freschezza confrontandosi con una società sempre più inospitale, votata alla flessibilità anche nelle relazioni, alla solitudine imperante nell’era dei social network e a mille altre distrazioni.

Chiude la stagione il 22 aprile alle h 21.00 “Croce e fisarmonica” , lavoro di Carlo Bruni ed Enrico Messina  che ripercorre le tappe principali della vita di Don Tonino Bello, vescovo e presidente nazionale di Pax Christi, originario di Alessano (Le) morto a Molfetta nell’aprile del ‘93 a soli cinquantotto anni per un cancro. Don Tonino Bello ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico con un anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari, tenendo insieme appunto croce e fisarmonica.

 
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