Comandante_GdF_Penza_copiaLa nuova priorità della GdF e Agenzia delle Entrate dopo redditometro e studi di settore.

Abbiamo incontrato il Comandate delle Fiamme Gialle della Tenenza di Putignano, il M.llo Aiut. Pier Paolo Penza, per fare una sintesi sull’ultima originale idea concepita dai legislatori, chiamata “Spesometro”, che interesserà tutti gli operatori commerciali.

Il Comandante Penza, ci ha spiegato, che diversi contribuenti riceveranno una lettera il cui mittente è l’Agenzia delle Entrate, alcuni l’anno già ricevuta.

La missiva contiene l’avvertimento di aver rilevato uno squilibrio tra il reddito complessivo e quello sinteticamente attribuibile al contribuente. Detto così potrebbe apparire ironico e al contempo inquietante soprattutto per chi quella lettera proprio non se l’aspetta. Il consiglio rivolto al contribuente è quello di rivedere il proprio comportamento adottato in sede di dichiarazione dei redditi. Insomma una comunicazione formale che fa notare al contribuente quanto il Fisco lo stia tenendo d’occhio.

L’obiettivo è quello di sensibilizzare il contribuente ad adottare un comportamento morigerato in vista delle prossime dichiarazioni dei redditi al fine di evitare costose e defatiganti azioni finali che prevedono in primis l’inserimento del nominativo del contribuente nelle liste dei controlli annuali.

A partire dal prossimo 1 luglio, questa è la novità introdotta dal cd. “spesometro”, tutti i commercianti saranno chiamati a comunicare al Fisco il codice fiscale dei clienti che per ogni acquisto supera la soglia dei 3.600 euro (iva compresa).

E’ un nuovo concetto che cambierà radicalmente il modo di fare la spesa, poiché obbligherà i venditori a richiedere il codice fiscale ad ogni cliente la cui spesa complessiva sia superiore all’importo specificato. Questi dovrà comunicarli al Fisco entro il 30 aprile 2012.

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito, con la circolare n. 24/E del 30 maggio 2011 le modalità con le quali effettuare la comunicazione telematica delle operazioni rilevanti ai fini IVA che abbiano un importo non inferiore ai 3.000,00 euro (al netto IVA) oppure di euro 3.600,00 (al lordo dell’IVA) nella ipotesi di operazioni non soggette all’obbligo di fatturazione.

L’unico modo per evitare la fattura (ed anche l’obbligo suddetto di presentare il codice fiscale) è pagare con carta di credito, il cui percorso è già tracciabile da parecchio tempo.

Per semplificare, lo “Spesometro” è un modo alternativo per risalire al reddito partendo dalla spesa di ciascun contribuente. Se, ad esempio, il signor Rossi nel corso del 2011 ha beneficiato di una vacanza ai tropici, di un’auto nuova e di una settimana in un centro benessere e al contempo presenta una dichiarazione dei redditi leggermente superiore a 10.000 euro, ebbene, il signor Rossi, per il Fisco, è un evasore. Sarà un problema del contribuente dover dimostrare il contrario.

L’invito a tutti i contribuenti è di verificare con i propri consulenti la situazione del reddito e fare le opportune considerazioni con il possesso di beni e le spese effettuate negli ultimi anni.

Segnaliamo infine, che il fisco sta facendo largo uso dei social network e della “rete internet” in generale per acquisire una marea di informazioni utili agli accertamenti. Attenzione dunque a cosa si ostenta “chiacchierando” su Facebook o “postando” fotografie relative a viaggi, vacanze, clubs prestigiosi, acquisto di auto/moto/barche/roulottes, ecc. il fisco potrebbe utilizzare anche queste informazioni per confezionare e dar maggior valore ad eventuali accertamenti sui contribuente.

 
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